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Bere troppo è dannoso, anche per l'acqua

bere tanta acquaE' possibile avere tanta sete da riuscire a bere addirittura 16 litri di acqua? Si chiama aquaholic o ipoatrenia ma non c'entra niente con il naturale stimolo per reintegrare i liquidi corporei: si tratta infatti di una dipendenza che può risultare anche fatale. Vediamo perchè e come bere troppo può far male.

  

Bere acqua fa bene. Tutti gli eccessi sono controproducenti per la nostra salute. Da un punto di vista fisiologico, siamo spinti a bere se stimolati dalla sensazione della sete. Ma similmente alla fame può essere anche il risultato di abitudini, fissazioni ed altri fattori.

Ne è infatti dimostrazione il fenomeno dell'aquaholic. Questa vera e propria sindrome si manifesta come una vera e propria dipendenza dall'acqua e dal bere. Come veri bulimici dell'acqua gli aquaholic bevono acqua in quantità spropositate, senza riuscire a dare un freno alla propria fissazione, tanto da berne addirittura sedici litri in un giorno. Come la donna inglese che quasi rischiava di morire. Infatti l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha specificato che una persona adulta, di circa 60 kg di peso, deve assumere al massimo 2 litri di acqua al giorno per ostacolare l’insorgere di problemi renali, infezioni o tumori alla vescica e qualsiasi altro tipo di problema causato da una carenza di liquidi. Se vuoi saperne di più leggi l'articolo sull'aquaholic.

Il riflesso della sete si innesca in presenza di uno squilibrio fisiologico fra l'acqua contenuta nel nostro organismo ed i sali circolanti nel sangue. La riduzione del volume plasmatico (la parte liquida del sangue) o l'aumento della concentrazione dei sali in esso disciolti, rappresenta un chiaro segnale di allarme. In queste condizioni è fondamentale assicurare un adeguato apporto di liquidi dall'esterno. In un uomo adulto l'acqua costituisce circa il 60% del peso corporeo, per una donna rappresenta circa il 50%. Per mantenere un volume costante di acqua corporea esistono moltissimi meccanismi regolatori, tra i quali spicca l'assunzione di acqua dall'esterno. E la sete è il segnale. Quando si sviluppa una dipendenza dall'acqua e dal berne per piacere abbiamo la cosiddetta ipoatrenia, nociva per il nostro organismo. Un'eccessiva quantità di acqua infatti mette sotto pressione i reni che non riescono a filtrare i liquidi in eccesso; ciò porta a un abbassamento della concentrazione dei sali minerali nell’organismo e a vertigini, confusione, emicrania. Nei casi più estremi possono verificarsi anomali rigonfiamenti dei tessuti e del cervello, una circostanza che si rivela fatale. Se vuoi saperne di più leggi come funziona il meccanismo della sete.

La ricerca e l'assunzione di acqua è presieduta da una particolare regione ipotalamica, nota come centro della sete e sensibile ai suddetti stimoli. In questa sede anatomica esistono dei recettori specifici, detti osmocettori, che innescano il riflesso della sete quando l'osmolarità plasmatica supera i valori standard. Lo stesso riflesso viene inibito, cioè frenato (assenza di sete) in condizioni opposte alle precedenti. Normalmente l'atto stesso del bere è di per se sufficiente a soddisfare la sete fino al successivo stimolo. Ma nei casi degli aquaholic il meccanismo stimolo-risposta viene alterato dalla dipendenza dal bere acqua. Se vuoi saperne di più leggi come moderare l'acqua.

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