Ultimi articoli

Ultime news

Sei in Medicina interna » medicina interna » Disturbo autistico: una sostanza contenuta nelle crucifere come potenziale cura
E-mail
Broccoli e cavolfiori contro i sintomi dello spettro autistico

 

autismo.jpg

Per il  trattamento dell’autismo arriva una buona prospettiva  dalle  sostanze contenute  nelle piante crucifere. I ricercatori del MassGeneral Hospital for Children e della Johns Hopkins University School of Medicine hanno osservato che una terapia giornaliera con il sulforafano  (antiossidante presente nelle verdure come broccoli, cavolfiori e cavoli)  può migliorare alcuni dei sintomi dello spettro autistico. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista  Proceedings of the National Academy of Science.

 

 

Gli  esperti sostengono che i partecipanti allo studio,  hanno mostrato miglioramenti comportamentali e di comunicazione. La ricerca ha coinvolto 44 giovani tra i 13 e i 27 anni, tutti con un moderato o grave disturbo autistico, che hanno ricevuto in modo casuale o una dose giornaliera sulforafano (estratto da germogli di broccoli) o un placebo.

“Nel corso degli anni ci sono stati diversi resoconti aneddotici sul fatto che i bambini autistici possono avere miglioramenti nell’interazione sociale e, talvolta, nelle competenze linguistiche quando hanno la febbre” ha spiegato il dott. Andrew Zimmerman, coautore della ricerca. “Abbiamo studiato quello che potrebbe esserci dietro a livello cellulare e ipotizzato cosa risulterebbe dall’attivazione della febbre da risposta allo stress cellulare, in cui i meccanismi cellulari di protezione che di solito sono tenuti in riserva sono attivati attraverso l’attivazione della trascrizione genica”.

Inoltre è stato riscontrato un cambiamento positivo di fattori quali irritabilità, letargia, movimenti ripetitivi, iperattività, motivazione e imitazione dei modelli.

“Ma è importante notare – continua Zimmerman – che i miglioramenti non hanno interessato tutti (circa un terzo non ha avuto alcun miglioramento) e lo studio deve essere ripetuto in un gruppo più ampio di adulti e bambini, qualcosa che speriamo di organizzare presto. In definitiva, abbiamo bisogno di ottenere dalla biologia di base gli effetti che abbiamo osservato e studiarli a livello cellulare. Penso che ciò sarà fatto, e spero che ci insegnerà molto su questa malattia ancora poco conosciuta”.

L’autismo è una patologia di origine  misteriosa, anche se numerosi studi a livello molecolare hanno dimostrato numerose anomalie funzionali delle cellule in coloro che ne sono affetti. Il sulforafano è una molecola che presenta funzioni protettive contro lo stress ossidativo cellulare, dunque è un antiossidante. Il gruppo trattato ha manifestato apprezzabili miglioramenti che decadono però qualche settimana dopo aver sospeso la terapia, segno, quindi, che sia proprio il sulforafano a produrli. Ora occorre uno studio più ampio per confermare gli effetti della molecola e comprendere in che modo eserciti i suoi effetti.

                                                                                                                                            

Articoli correlati