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Una nuova anca: l'intervento di protesi

intervento protesi ancaA volte i nonni cadono e possono subire gravi danni all'articolazione dell'anca. In questo e in altri casi, quando soluzioni alternative al recupero della funzionalità dell'anca non si rivelano più efficaci, allora può essere necessario l'intervento del chirurgo e di una protesi di anca. Con un'anca nuova di zecca la qualità della vita dei pazienti migliora. Ma con l'aiuto del medico è necessario prepararsi con attenzione all'intervento.    

 

Quando si è giovani e atletici non si presta troppa attenzione all'importanza di un'articolazione come l'anca. Ma quante preoccupazioni quando i nonni cadono! La preoccupazione è più che giustificata se a causa di un trauma l'articolazione dell'anca può subire dei gravi danni, tanto da necessitare un intervento chirurgico specifico: l'intervento di protesi di anca. Lo scopo di una protesi di anca è chiara: costruire una "nuova" anca che sostituisca quella dolorante, colpita o non più funzionale, affinchè il paziente non patisca più inutili sofferenze e possa recuperare una buona articolarità. La qualità della vita, anche dei più anziani, ne guadagna con una migliore deambulazione; anche grazie al fatto che la nuova anca dura nel tempo e senza determinare fenomeni di intolleranza. Ma non sono solo gli anziani che cadono e si feriscono a necessitare di un intervento di protesi di anca. E' possibile infatti che a seguito di un'invalidante artrosi dell'anca il chirurgo ortopedico possa ritenere necessario l'intervento di sostituzione dell'anca con una protesi. Oppure quando un'artrite danneggia irreversibilmente l'articolazione. Se vuoi saperne di più leggi cos'è e come si cura la coxartrosi. Negli ultimi anni la chirurgia protesica dell’anca si è evoluta tantissimo. Quando soluzioni alternative al recupero della funzionalità dell'anca, come riposo, ginnastica mirata, calo di peso, non si rivelano più efficaci allora interviene il chirurgo. Il medico dispone di tecniche operatorie sempre più affinate che gli permettono di effettuare l’intervento di protesi d’anca con sicurezza e con notevole risparmio delle strutture anatomiche e con un aumento considerevole delle aspettative di vita dei pazienti. La percentuale di sopravvivenza degli impianti di protesi d'anca è ormai del 90% a 10 anni; inestimabile la percentuale di recupero della qualità di vita! Gli interventi di sostituzione protesica dell’anca possono essere classificati in tre tipologie: la sostituzione totale; la sostituzione parziale; la revisione o riprotesizzazione di un dispositivo precedentemente impiantato. Ma un intervento è sempre un intervento. Vi sono allora delle accortezze che il chirurgo e il paziente dovranno osservare affinchè l'intervento di protesi di anca risulti sicuro ed efficace. Prima dell'intervento sarà necessario che il paziente, sotto attenta indicazione del medico si prepari con specifici esami e prescrizioni, controlli la tolleranza all'anestesia, cambi o sospenda alcune abitudini di vita come il fumo, l'uso di alcuni medicinali. Ma soprattutto si informi dei rischi che l'operazione può comportare. Se vuoi saperne di più scopri quali sono i rischi dell'intervento di protesi dell'anca. Dopo l'operazione il paziente dovrà necessariamente intraprendere un percorso di riabilitazione personalizzato, sotto la guida di un fisioterapista, affinchè recuperi la forza nei muscoli, la capacità di muovere l’articolazione e per prendere confidenza con una nuova parte del corpo, pur sempre artificiale. Se vuoi saperne di più scopri in cosa consiste la prevenzione e la riabilitazione post operatoria.

Prima e dopo l'intervento

Quale ospedale per la protesi d'anca

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