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medicina aeronauticaFocus sulla medicina aeronautica

Che cos'è la Medicina Aeronautica e di cosa si occupa un medico spaziale? Ebbene, la medicina aerospaziale è quella branca della medicina in grado di fornire assistenza ai piloti aeronautici e agli astronauti. Tenendo conto che queste figure professionali viaggiano ad alta quota, e nel caso degli astronauti, viaggiano nello spazio, la condizione fisica dei piloti è fondamentale per via dei fattori di stress fisico e psichico a cui sono sottoposti. 

La medicina aeronautica si occupa proprio di questo, ovvero della salute dei piloti e degli astronauti che possono essere sottoposti alla fatica di lunghe missioni di volo o a periodi di permanenza nello spazio.

Ma di cosa si occupa, più nello specifico, la Medicina Aeronautica e Spaziale? Lo chiediamo a un vero esperto in materia, ovvero il Dr.Giuseppe Caruso, Medico Chirurgo Specialista in Medicina Fisica Riabilitativa e in Medicina Aeronautica e Spaziale presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Il quale appunto ci spiega:
"La Medicina Aeronautica deve essere in grado di fornire un’assistenza sanitaria completa ad un pilota di aeromobile ed in particolare ad un astronauta, quindi a tutto l’equipaggio impiegato; possiamo dire che è una branca ultraspecialistica mirata a verificare preventivamente le condizioni ed i requisiti fisici e di salute richiesti, al mantenimento di un alto livello di efficienza durante il volo ed infine a supportare il cosmonauta, in caso di missioni spaziali, nelle delicate fasi della missione stessa."

Quali sono i rischi di salute per un astronauta a cui la Medicina Aeronautica deve far fronte?
" Un astronauta, dopo il lancio, vive per un certo periodo di tempo in una situazione totalmente diversa da quella presente sulla Terra e questo per l’effetto che l’assenza di gravità provoca sull’uomo e
su tutti i suoi apparati , da quello cardiovascolare a quello muscolo- scheletrico, sino alle condizioni psicologiche. Quando il soggetto rientra dalla missione il suo fisico subisce nuovamente una trasformazione e un riadattamento a quelle che sono le condizioni terrestri."

E come risponde la Medicina Aeronautica e Spaziale a simili "scombussolamenti"?
" Una parte fondamentale della Medicina Aerospaziale è sicuramente costituita dalla Medicina Fisica e Riabilitativa, presa in considerazione dall’inizio della preparazione stessa al volo al fine di studiare e capire, quindi prevenire e contrastare con le attuali tecniche riabilitative, tutte le varie problematiche
che si possono venire a realizzare prima, durante e dopo un volo spaziale. L’organizzazione di un programma riabilitativo completo, si articola su tre aspetti :dalla selezione degli astronauti alla riabilitazione in volo, sino a quella post volo.

La prima si concentra su accurate visite mediche e indagini di diagnostica, con una valutazione dei cambiamenti psico-fisici mediante prove di sforzo; tra queste la tolleranza vestibolare su sedia rotatoria, la tolleranza all’accelerazione centrifuga, i tests sul disorientamento spaziale e altri. Durante la fase vera e propria della missione spaziale, la riabilitazione si traduce principalmente nell’effettuare molta ginnastica, con tutte le problematiche connesse all’assenza di gravità, e l'utilizzo di particolari strumenti a bordo, peraltro simili a quelli in uso nelle comuni palestre ma ovviamente di dimensioni e peso inferiori.

Anche i programmi di ginnastica vengono messi a punto da degli esperti di Medicina Aeronautica. Molto importante è infine la fase della riabilitazione dopo missioni spaziali a lungo periodo. Già nella fase di rientro sino a qualche ora dall’atterraggio, bisogna prepararsi al ritorno in ambiente gravitazionale utilizzando adeguati carichi idrici e minerali unitamente a tute preventive apposite al fine di evitare improvvise crisi lipotimiche. Nelle prime due settimane dal rientro sulla terra bisogna poi procedere ad un ripristino graduale dello stato funzionale dei maggiori sistemi corporei, provvedere all’aumento graduale di carichi fisici e ad un ripristino delle funzioni dell’apparato locomotore mantenuto per molti mesi in assenza o quasi di gravità e quindi di carico.

Bisogna procedere ad un allenamento fisico a regimi limitati per contrastare l’inevitabile osteoporosi, anche mediante massoterapia e idroterapia termale. Viene effettuata inoltre una nuova valutazione psico-emotiva dei cosmonauti.
Il completo ripristino funzionale si ottiene, di solito, dopo tre quattro mesi dal rientro.


Articolo a cura del Dr. Giuseppe Caruso

Medico specialista in Medicina
Fisica e Riabilitazione, Chirurgia della Mano, Medicina
Termale, Medicina Aeronautica e Spaziale
.
Titolare e Direttore sanitario di un presidio di diagnostica
e specialistica in Medicina Fisica Riabilitativa a Pisa.

Link utili:

www.carusofisioterapia.it

www.medicinariabilitativa.it

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