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uso di cocainaGiovani: psichiatria aiuta nelle tendenze suicide e nell'uso di cocaina

In Italia l'uso di cocaina e l'abuso di sostanze stupefacenti e alcol ha raggiunto livelli allarmanti anche rispetto al resto dell'Unione europea: i giovani italiani superano infatti la media europea sull'uso di cocaina, secondo i dati lanciati dall'Osservatorio europeo sulla droga.

Dopo la cannabis, infatti, la cocaina è la droga che più consumano i giovani europei, fetta di consumatori però che questa pericolosa sostanza si contende con le amfetamine. In particolare sono i maschi a fare uso di cocaina, e persino l'eroina, una droga considerata da tempo in regresso, sta riprendendo quota nei consumi dei ragazzi.

Se l'uso di cocaina e l'abuso di sostanze come acidi e alcol sta caratterizzando la gioventù del nostro Paese, non stupisce allora che aumentino anche i disturbi psichiatrici in Italia e i tentativi di suicidio da parte dei ragazzi. 

Emerge infatti un quadro giovanile sempre più alla deriva, ragazzi a disagio in un mondo in cui non hanno combattuto per ottenere niente avendo già tutto, figli di genitori che hanno regalato loro il benessere facendo per primi dei sacrifici. Giovani che paradossalmente ora si trovano con la precarietà e nessuna sicurezza per il futuro.  

In queste persone il rischio di suicidio e l'abuso di sostanze, primo fra tutti l'uso di cocaina e l'abuso di alcol sono la spia di un disagio piscologico ed esistenziale che va dalla depressione ai disturbi umorali: disturbi che si possono ridurre grazie all'intervento psichiatrico e psicoterapeutico, a patto che quest'intervento sia basato sulla diagnosi precoce e sulla continuità delle cure farmacologiche.   

Di questo si dibatte nel Forum internazionale di psichiatria Innopsy 09, aperto oggi a Milano e sponsorizzato dalla Societa' mondiale di psichiatria biologica e dall'Universita' degli Studi cittadina. 

''Quanto piu' tempo trascorre tra l'esordio di un disturbo mentale e la corretta somministrazione di un'efficace terapia farmacologica - spiega Carlo A. Altamura, direttore della psichiatria al Policlinico di Milano e presidente di Innopsy - tanto minore potrebbe essere la risposta del paziente alle terapie, e peggiore il decorso a lungo termine della malattia e il rischio che cronicizzi''.

Quindi, intervenire subito nei giovani pazienti che accusano problemi quali depressione e attacchi di panico potrebbe non solo aiutare a diminuire i casi di abuso di sostanze stupefacenti e alcol tra i giovani, ma anche risolvere subito un problema senza lasciare strascichi futuri. 

Secondo uno studio americano, al contrario, in 300 pazienti con disturbi d'ansia il primo trattamento farmacologico è stato intrapreso dopo 4 anni dai primi sintomi. Oppure c'è il caso di 250 pazienti con disturbo bipolare, in cui il ritardo della somministrazione degli stabilizzanti dell'umore ha portato a un maggior rischio di suicidio.

Alla comparsa dei primi sintomi depressivi o umorali nei ragazzi, ovvero disinteresse, asocialità o l'inizio di abitudini pericolose come l'uso eccessivo di alcol o il consumo di droghe, si dovrebbe subito interessare lo psicoterapeuta o lo psichiatra: ma chi dovrebbe fare attenzione a questi primi sintomi? Le famiglie? Le famiglie dovrebbero sorvegliare di più sui giovani per allontanarli da droga e alcol?

Piuttosto, l'obiettivo dei terapeuti è quello di ottimizzare gli strumenti diagnostici creando una rete di monitoraggio sul territorio, che possa aiutare il più precocemente possibile le persone, i ragazzi e le loro famiglie, che vivono certi disagi.  

Link utili: 

Droga e giovani, informazione e prevenzione

Dipendenze adolescenti e droga

Guarda il documentario sull'uso della cocaina

 

 

 


 

 

 

 

 

 

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