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Alimentazione infantile e obesità: colpa dei genitori?

alimentazione infantileL'alimentazione infantile è ipercalorica ed eccessiva per colpa dei genitori, rei di iperalimentare i propri figli: porzioni troppo grandi, insistenza di mamma e papà perché i figli finiscano quel che hanno nel piatto. Ma il problema riguarda anche la qualità dell'alimentaizone, non solo le fisime genitoriali. L'alimentazione infantile infatti è troppo carica di grassi, zuccheri e sale. Questo lo ha ribadito Tam Fry, un fiduciario della UK National Obesity Forum (NOF) durante la loro conferenza annuale. 

Nella conferenza si è avanzata l'ipotesi di combattere l'obesità infantile partendo dall'indice di massa corporea (BMI) delle donne in gravidanza e dei loro partner e, nel caso sia riscontrata un'obesità, iniziare a educare i genitori a un corretto programma alimentare in modo da evitare i rischi coi figli, soprattutto quelle condizioni patologiche come il diabete di tipo 2.

Alcuni esperti si sono nettamente opposti a quello che hanno definito come un controllo di Stato sulla vita dei genitori e sul loro peso ancor prima che sull'alimentazione infantile della loro progenie futura. Dire a due genitori obesi che la gravidanza è a rischio o potrebbe portare a dare complicanze di salute ai loro futuri figli significa spingere la donna gravida a fare una dieta o peggio farle affrontare la gravidanza pervasa da angosce e sensi di colpa. 

Ma gli attivisti che combattono contro l'obesità non demordono dall'idea di immischiarsi nella vita famigliare di genitori e figli per controllare gli effetti dell'alimentazione infantile sul loro sviluppo, al fine di salvare i bambini dall'obesità e dalle sue conseguenze in età adulta. Lo stesso Tam Fry aveva dichiarato alla radio un anno prima che un'alimentazione infantile errata e abbondante dovrebbe essere considerata alla stregua di un abuso all'infanzia e che chiunque, insegnante o vicino di casa, sia a conoscenza dell'incuria alimentare di un bambino da parte dei suoi genitori, dovrebbe  avvertire le autorità. Di recente, infatti, il Times aveva segnalato il caso di due bambini che erano stati presi in cura dall'assistenza sociale perché troppo grassi.

E tuttavia, l'ipotesi del Dr. Fry, per cui i genitori sono responsabili di un'alimentazione infantile squilibrata e dannosa, ipernutriente e poco variata, per altri medici fa acqua da tutte le parti. 

Innanzitutto perché i bambini possono avere un sovrappeso legato a un particolare periodo della loro crescita, e poi perché per i genitori è già difficile convincere i bambini a nutrirsi, figuriamoci a mangiare troppo. In terzo luogo, è più plausibile che l'alimentazione infantile abbia le stesse caratteristiche di quella adulta, questo perché sono i figli che cercano di copiare le abitudini dei genitori, come chiedere di bere caffé, considerare l'alcol un alimento desiderabile perché lo consumano gli adulti, mangiare snack fuoripasto perché lo vedono alla tv.

Infine l'obesità può avere caratteristiche genetiche, e vigilare su famiglie di obesi patologici non sembrerebbe utile a salvarne i figli, ma soltanto crudele. In più, come dice il professor Enrico Jeya della Oxford Brookes University, non ci sono prove che bambini in sovrappeso diventeranno adulti in sovrappeso. Questo non per sminuire i problemi riguardanti l'alimentazione infantile e l'obesità di bambini e ragazzi, ma solo per cercare di proporzionare di più il problema. La necessità presunta di intervenire sui rapporti famigliari per curare l'obesità significa, più che aiutare, violare la privacy.

 

Link utili: 

Obesità infantile

Alimentazione infantile e sovrappeso

Terapia sull'obesità

 

 

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