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chirurgia plastica e ricostruttivaQuando la chirurgia plastica e ricostruttiva può salvare una vita

La chirurgia plastica e ricostruttiva è uno strumento salvavita, perché non solo risolve problemi estetici, ma psicologici e relazionali in pazienti che hanno subito danni irreparabili a seguito di traumi come incidenti stradali o di deterioramenti fisici causati da una malattia. Pensiamo alla chiruriga plastica e ricostruttiva nelle persone ustionate o sfigurate, ma un altro valido esempio potrebbe venirci dal campo oculistico.

I nostri occhi infatti sono suscettibili a diversi traumi: da un tumore a un grave glaucoma a un'infezione ai danni provocati da un incidente, come la perdita della vista in seguito all'esposizione di agenti chimici irritanti o ustionanti. Quando l'occhio del paziente perde la sua funzione e la chirurgia oftalmologica non può ridargli la vista, oltre al danno il paziente subisce una beffa: l'occhio che ha perso la sua funzione si rimpicciolisce, cambia di colore, si atrofizza, diventa un occhio morto.

Causando un danno estetico certo non pari a quello della perdita della vista, ma sicuramente tangibile e importante. Così la chirurgia plastica e ricostruttiva può venire in aiuto e eliminare il dolore nei pazienti che hanno subito ripetuti interventi oculistici, ma anche ricreare lo sguardo, dando all'occhio malato del paziente un aspetto quasi normale. E' quello che spiega il dottor Francesco Bernardini, chirurgo oculoplastico socio dell'European Society Oculoplastic reconstructive surgery (Esoprs),che ne ha parlato in un corso di chirurgia oftalmoplastica a Roma.

Egli propone in questi casi l'intervento di eviscerazione del bulbo oculare, che lascia integra la parete dell'occhio e i muscoli, mentre all'interno viene rimossa la parte dolorante e "difettosa", sostituibile da una protesi che garantisca all'occhio lo stesso volume. Questo permette di avere un'orbita normale, con inalterati gli equilibri rispetto ai muscoli palpebrali. Insomma, la chirurgia plastica e ricostruttiva si occupa anche di occhi artificiali, che vengono preparati con speciali resine e riprendono i colori dell'iride originale, garantendogli persino una sufficiente motilità.

Ovviamente si tratta di un intervento estremo, che cerca di salvare almeno l'aspetto dell'occhio quando la funzionalità è ormai persa: ma con la chirurgia plastica e ricostruttiva almeno il danno psicologico di una perdita viene limitato, rendendo i segni del trauma quasi invisibili al di fuori.

Insomma, la chirurgia plastica non è solo l'artificio di un seno nuovo o di un naso rifatto (quando, anche lì, occorre distinguere il capriccio dal difetto che diventa limite fisico e psicologico): nel caso della chirurgia plastica e ricostruttiva, l'intervento mira a salvare, ricostruendo, l'identità stessa del paziente traumatizzato. 

Link utili: 

Sito di chirurgia ricostruttiva

Chirurgia plastica e ricostruttiva, dottor Gandini

Ocuplastica Bernardini

 

 

 

 

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