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Alimenti per anemia dalla A al ferro
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Come si combatte la carenza più ricercata nelle analisi del sangue? L'anemia è la patologia di chi ha una quantità di emoglobina nel sangue troppo bassa. Il risultato è spesso l'insufficiente ossigenazione delle cellule del corpo. Il cibo ci viene in soccorso anche in caso di anemia, ecco perchè è importante conoscere gli alimenti per anemia più utili.

 

L'anemia è spesso associata come sinonimo a "carenza di ferro". Ma non è così semplice. Se dalle nostre analisi di routine, dai risultati del semplice emocromo risultiamo anemici vuol dire che qualcosa non va nella quantità di emoglobina. L'anemia viene infatti diagnosticata se la quantità di emoglobina scende al di sotto di 13 g/dl nell'uomo e di 12 g/dl nella donna. Il corpo produce troppo pochi globuli rossi sani, ne perde troppi o li distrugge in numero maggiore rispetto a quanti ne produce. Il meccanismo che si interrompe è questo: I globuli rossi sono responsabili del trasferimento di ossigeno dai polmoni ai vari organi e lo fa con l'aiuto dell'emoglobina. Per svolgere questo compito a sua volta l'emoglobina ha bisogno della presenza di ferro. Per questo se il ferro viene a mancare tutto il sistema di ossigenazione del corpo potrebbe andare in tilt. Se il corpo produce troppo pochi globuli rossi sani, ne perde troppi o li distrugge in numero maggiore rispetto a quanti ne produce. 
 
In realtà non esiste un solo tipo di anemia ed è importante conoscere la natura della propria patologia per saper intervenire in modo corretto e specifico. L'alimentazione può essere un valido aiuto per affrontare le difficoltà a cui ci sottopone l'anemia. Ma non sempre può essere risolutiva. E' indifferente infatti il contributo dei tipici alimenti per anemia nei confronti di: anemia mediterranea o talassemia, malattia congenita ereditaria che prevede come cura ripetute trasfusioni di sangue e trapianto di midollo; anemia aplastica, l'incapacità del midollo di produrre i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine; anemia emolitica che distrugge velocemente i globuli rossi senza permettere al midollo di sostituirli.  
 
L'alimentazione invece può essere utile e in alcuni casi anche essere risolutiva nei casi di anemia dovuta a carenza di ferro e da deficienza di vitamine. Ma attenzione: un regime alimentare che privilegia alimenti per anemia diventerà la nostra buona abitudine quotidiana! In realtà nella maggior parte dei casi di anemia il problema non è la mancanza di ferro o vitamine specifiche, ma lo scarso assorbimento delle sostanze. Per questo dall'alimentazione per anemia ci si aspetta che preveda alimenti in grado di favorire l'assorbimento di ferro o vitamina. L’assorbimento del ferro dagli alimenti può essere aumentato o diminuito così: 
 
Favoriscono l’assorbimento di ferro anche in piccole quantità: maiale, pesce, carne, pollo, Frutta con vitamina C; La vitamina C (acido ascorbico). 
Inibiscono l’assorbimento di ferro: crusca, cellulose ed emicellulose, calcio e latticini, caffè e te, polifenoli e acido fitico, pectine, vino rosso.
 
In caso di carenze vitaminiche le sospettate sono acido folico e vitamina B12. Gli alimenti per anemia che garantiranno il giusto apporto di questi nutrienti saranno: fegato e rognone, pesce, carne rossa e formaggi, per quanto riguarda la vitamina B12; l’acido folico si trova nel fegato, in alcune verdure a foglia verde (spinaci, asparagi, broccoli, lattuga), nelle arance, nei limoni, nei kiwi e nelle fragole, nei legumi e nei cereali.
 
Spesso poi tra le alternative di cura dell'anemia esiste anche la somministrazione di ferro sotto diverse tipologie. Ma non sempre questa si dimostra la soluzione ottimale. Infatti un'integrazione con ferro è ragionevole solo se: la sideremia è < 70 μg/dl, la ferritina è < 50 ng/dl, la transferrina è normale (> 200 mg/dl). Nel caso ci fossero problemi con la transferrina è inutile assumere ferro che non arriverebbe mai a destinazione.
 

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