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Prevenzione disturbi alimentariDisturbi del comportamento alimentare

Cosa c'è alla base dei disturbi alimentari in grande crescita negli ultimi anni? Quali i fattori scatenanti i disturbi del comportamento alimentare? Quali le terapie ad oggi per intervenire e curare i soggetti colpiti da queste gravi patologie? Un ruolo fondamentale riveste la prevenzione dei disturbi alimentari. Un esperto interviene per Medicina e Benessere portando il suo contributo, frutto della sua esperienza sul campo.

 

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono una realtà in continuo aumento nel mondo occidentale. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità l’incidenza di queste patologie negli ultimi anni è arrivata a toccare lo 0,2% per l’anoressia nervosa restrittiva (AN) e addirittura il 4,2% per la bulimia nervosa (BN). I pochi dati italiani disponibili confermano, e in certi casi alzano leggermente, queste percentuali.Negli ultimi trent’anni anoressia e bulimia nervosa hanno assunto le proporzioni di una vera e propria epidemia sociale.Uno studio eseguito dal Dove Fund ha dimostrato che nella fascia di età compresa tra i sei e i dodici anni, il 74% delle ragazzine canadesi non è soddisfatta del proprio corpo. Se si considera la sola fascia di età dei sedici anni questo numero arriva addirittura a toccare il 91%. Il 91% delle adolescenti cioè, non si piace, non è soddisfatta del proprio aspetto fisico, vorrebbe cambiare qualcosa del proprio corpo! Questa insoddisfazione è ritenuta essere uno dei principali fattori predisponenti lo sviluppo dei DCA. Le cause precise di queste malattie non sono ancora state chiaramente definite, ma è ormai certo che esiste un complesso di fattori che, interagendo tra loro, concorrono allo scatenarsi di un disturbo del comportamento alimentare. Si tratta di fattori biologici, famigliari, intrapsichici e culturali che si intrecciano, caso per caso, in maniera sempre variabile, ma il cui risultato finale è sempre lo stesso. Alla fine quello che ne risulta è una profonda insoddisfazione per il proprio corpo, un desiderio ossessivo di perdere peso con qualsiasi mezzo, una vera e propria angoscia di recuperare il peso perduto, la negazione delle proprie problematiche psicologiche. Tutto questo porta ad un rapporto con il cibo estremamente conflittuale e allo sviluppo di gradi variabili di patologia. Tutto questo spiega anche perché la terapia dei DCA è così difficile. Pochi sono i casi che guariscono senza danni residui (meno del 30-35%). Mentre nella maggior parte dei casi si assiste spesso ad un alternarsi di remissioni e ricadute che dura per quasi tutto il periodo fertile della donna, per poi attenuarsi dopo la menopausa. Questo è da imputarsi sostanzialmente al fatto che, nella maggior parte dei casi, i DCA vengono di solito diagnosticati con ritardo e trattati in maniera inadeguata, E questo, nonostante il fatto che anche in Italia esistano centri specializzati ormai in quasi tutti i grandi ospedali. La soluzione del problema, per ora, rimane una sola. Prevenirli. Ma su questo argomento purtroppo, l’Italia è il fanalino di coda del mondo occidentale.

Dr. Fabio Piccini Medico Psicoanalista - Presidente AB.it ONLUS

Via G. Bruno, 13 Rimini 47900 RN Tel./Fax: 0541.50734

Mobile: 335.595.3955

Internet: http://www.anoressia-bulimia.it/

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