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Terapia osteoporosiCalcio e vitamina D, fondamentali nella prevenzione

Nella prevenzione dell'osteoporosi l'introduzione di calcio e vitamina D con la dieta o, eventualmente, con opportuni farmaci e integratori alimentari, ha un ruolo importantissimo. Ed è importante che calcio e vitamina D siano presenti insieme pergarantire l'assorbimento ottimale. La vitamina D è indispensabile per fissare il calcio nelle ossa. Di quanto calcio e vitamina D ha bisogno l'organismo? E qual è il fabbisogno di calcio e vitamina D di una donna affetta o a rischio di osteoporosi?

L'Istituto di Medicina della National Academy of Sciences consiglia un apporto giornaliero di calcio pari a 1000mg (per gli adulti tra 19 e 50 anni) e di 1200mg per gli over 50.

Quanto alla vitamina D la dose ideale è 800mg al giorno, o più, ma bastano anche 700mg/die per dare già un ottimo risultato nel contrasto delle fratture e nel rafforzamento della densità minerale ossea.

Calcio e vitamina D possono essere assunti con l'alimentazione.

Bastano 250ml di latte o un etto di ricotta per fare 300mg di calcio; 200gr di spinaci surgelati ne danno altri 350mg. Ma possiamo trovare il calcio anche nel pesce azzurro, nella verdura (un etto di rucola dà 155md gi calcio) e nella fruttta (un'arancia 100mg).

Ecco un'ultile tabella

Per la vitamina D c'è il salmone, il tonno, le uova...

Ecco anche qui uno schema di riepilogo

Quando poi il calcio e la vitamina D introdotti con i cibi, a tavola, non fossero sufficienti si può ricorrere agli integratori alimentari, ai farmaci.

Il Calcio carbonato, semplice o con aggiunta di Vitamina D3 è un ottimo prodotto, così pure il Calcio fosfato addizionato di vitamina D3.

Vi è anche il Calcio lattogluconato addizionato al carbonato.

Una bustina al giorno può servire a dare al fisico il giusto apporto di sostanze aiutandolo a contrastare il deterioramento osseo.

Non hanno grandi effetti collaterali: principalmente possono dare stitichezza, un po' di confiore intestinale e flatulenza e - in chi assume già molto calcio - un lieve aumento di rischio per la calcolosi renale.

 

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