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Cheratosi solari: come riconoscerle e come curarle

  cheratosi_solare.jpgLe cheratosi solari o attiniche sono lesioni benigne della pelle che possono evolvere in forme cancerose. Vediamo quali sono le forme in cui questa patologia cutanea si puo’ manifestare e quali sono le terapie specifiche.

 


Cheratosi solari: che cosa sono e come si manifestano
Le cheratosi solari sono lesioni cutanee precancerose causate da un’esposizione alla luce del sole o più in generale ai raggi uv prolungata nel corso degli anni. Questa malattia della cute è nota anche come “cheratosi attinica”, da «attinico», termine di origine greca che significa «provocato da radiazioni”.
La patologia interessa prevalentemente i soggetti di sesso maschile di età superiore ai 50 anni con cute chiara e si manifesta nelle parti del corpo esposte al sole (volto, cuoio capelluto, avambraccia, orecchie etc.) sotto forma di chiazze o placche brune dai limiti ben definiti e soggette ad arrossamento e desquamazione continui.
La lesione è solitamente indolore; occasionalmente il soggetto affetto da cheratosi solare puo’ avvertire  sensazioni di bruciore o di  dolore.
Le cheratosi solari possono regredire spontaneamente, rimanere invariate nel tempo o svilupparsi molto lentamente, raggiungendo una dimensione variabile tra i 3 e i 6 mm.
In alcuni casi, la lesione precancerosa benigna puo’ trasformarsi in una lesione cancerosa,il carcinoma spino cellulare o spinalioma.
La possibilità di questa evoluzione rende necessaria non solo una corretta diagnosi, ma anche un’immediata terapia specifica.

Diagnosi e terapia
Il dermatologo effettuerà una diagnosi della patologia escludendo la possibilità che la lesione sa riconducibile ad altre patologie cutanee, come la cheratosi seborroica e il lupus eritematoso.
In base alla situazione clinica del paziente lo specialista definirà un percorso terapeutico.
Nei casi in cui la lesione precancerosa è ancora circoscritta, i trattamenti più indicati sono la crioterapia (tecnica che sfrutta l’applicazione di azoto liquido), la diatermocoagulazione (metodo terapeutico che sfrutta l’azione della corrente elettrica) e la laserchirurgia.
Se la patologia si mostra resistente alle cure o tende a recidivare, è necessaria l’asportazione chirurgica; in alternativa è possibile ricorrere alla terapia fotodinamica (PDT), un trattamento non invasivo e efficace basato sull’utilizzo di agenti fotosensibilizzanti.
Una nuova possibilità terapeutica è rappresentata da un gel contenente ingenolo mebutato,  recentemente approvato dall’European Medicines Agency (EMA).
E’ utile ricordare l’importanza della prevenzione della cheratosi solari, rappresentata da una serie di regole da seguire durante l’esposizione al sole.

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