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Antidepressivi gravidanzaAntidepressivi in gravidanza: rischi per il bambino?

E' possibile assumere farmaci antidepressivi in gravidanza o vi sono rischi per lo sviluppo neurocomportamentale del bambino? Gli antidepressivi possono essere utilizzati in alcune fasi della gravidanza? Quali conseguenze ed effetti collaterali può avere la terapia con i farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (ISRS) della mamma sulla salute e sul cervello del neonato?

L'impiego degli antidepressivi in gravidanza può interagire nello sviluppo del bambino quanto più presantemente quanto più a lungo è protratta la terapia. Nonostante ciò, vi è da dire che non è sempre da escludere l'uso di antidepressivi in gestazione. Infatti, una depressione mal curata, potrebbe talvolta averi effetti ben peggiori sul neonato (possibile auto-lesionismo, ripercussioni sulla capacità genitoriale e nella relazione madre-bambino). Pertanto sarà opportuno valutare con lo specialista l'opportunità di una riduzione/sospensione dei farmaci.

L'impiego di sostanze quali citalopram, escitalopram, fluoxetina, fuoxamina, paroxetina e sertralina meriterà in gravidanza un'attenzione particolare in relazione al singolo caso.

Occorre segnalare che i possibili effetti collaterali sullo sviluppo del piccolo sono minori nel caso in cui l'assunzione degli antidepressivi avvenga nel primo trimestre di gravidanza. L'aumento di difetti alla nascita (anencefalia, craniosinostrosi, patologie cardiache, ecc.) è lieve. Aumenta però qualora le dosì dei farmaci siano particolarmente elevate.

Un rischio di aumento di ipertensione polmonare è connesso all'utilizzo di antidepressivi nel secondo trimestre.

Se l'assunzione riguarda il terzo trimestre, aumentano per i neonati i rischi di ricovero in terapia intensiva per la sindrome di astinenza neonatale (in cui si registra ittero e difficoltà di allattamento, più raramente convulsioni e complicazioni respiratorie).

L'assunzione materna di antidepressivi può avere effetti negativi sul cervello e sul conseguente sviluppo neurocomportamentale dei piccoli che possono presentare alterazioni del comportamento che possono protrarsi in età adulta (aggressività, ansia, depressione). Sembrano minori le interazioni sul linguaggio e sul quoziente intellettivo.

Bisogna però ricordare una maggiore cautela è richiesta dal fatto che al momento non vi sono molti chiari studi circa i potenziali effetti a lungo termine rispetto all'esposizione agli antidepressivi durante la gravidanza.

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