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Il pericolo che si nasconde nel pianto del neonato

sindrome del bambino scosso

Il pianto del neonato è una delle circostanze emotivamente più coinvolgenti. Più piccolo è il bambino, più ci si stringe il cuore a vederlo stravolto da lacrimoni e strillini. Vorremmo capire e risolvere il suo problema, ma il suo unico modo di comunicare, il pianto, per noi è spesso incomprensibile. Il risultato è uno stato insopportabile di ansia e impotenza.

 
Il bambino ha un unico modo per farci capire uno svariato insieme di sensazioni: "ho fame...ho la febbre...ho sonno...sono arrabbiato...", per dirci tutte queste cose il piccolo non può fare altro che piangere! E noi non possiamo fare altro che tentare di interpretare il suo disagio con una serie di soluzioni a caso...e che la fortuna ci aiuti a capire ciò che davvero serve al bambino! Ma il pianto del bambino non deve essere sottovalutato. Non è semplicemente un fastidioso vezzo del neonato, un capriccio, un fastidio momentaneo. Il pianto può infatti essere la sirena d'allarme di problematiche molto più profonde e complesse. E può anche essere la causa di fenomeni anche letali per la sopravvivenza del bambino.
 
Immaginiamo una creatura molto piccola, delicata, in piena fase di sviluppo, che viene scossa violentemente, cosa immaginate possa accadere? E' sinteticamente l'effetto procurato dal pianto del neonato, violento e continuo, a discapito di un organismo ancora debole. A questo proposito esiste un fenomeno che preoccupa con la stessa intensità mamme, pediatri e psicologi: si chiama sindrome del bambino scosso ed è la diretta conseguenza del pianto del neonato...ma nasconde una vastità di cause. 
 
La sindrome del bambino scosso si caratterizza come una forma grave di lesione alla testa in bambini solitamente sotto l'anno di età. E' logico intuire che un bambino appena nato sia particolarmente vulnerabile, figuriamoci se sottoposto a scuotimenti violenti. Il risultato può essere una compromissione delle funzionalità cerebrali del piccolo; disabilità permanenti, come cecità o paralisi; persino la morte. Il rischio è prevedibile considerando che il cervello dei bambini è più morbido, i muscoli del collo e i legamenti sono deboli, non pienamente sviluppati e le loro teste sono grandi e pesanti in proporzione ai loro corpi. E bastano anche solo 5 secondi di scuotimento particolarmente violento per avere gli effetti della sindrome del bambino scosso.
 
Ma tutto questo che c'entra con il pianto del neonato? Tentiamo di calpestare un campo minato! L'agitazione violenta subita dal bambino infatti può essere il risultato di una sola cosa: la reazione agitata, preoccupata e irruenta di un genitore fuori controllo all'inconsolabile pianto del neonato. Senza indagare le motivazioni psicologiche e le conseguenze dell'abuso infantile, la domanda che ci si pone potrebbe essere: perchè il bambino piange in modo incontrollato? Potrebbero essere le coliche gassose, che compaiono generalmente fra la 2° settimana e il 4°-5° mese di vita. Le crisi di pianto incontrollato colpiscono soprattutto di sera, sia prima che dopo aver mangiato; i sintomi visibili sono volto arrossato, addome teso e gambe flesse sulla pancia, gas dall'intestino. Ma dietro la sindrome del bambino scosso può anche celarsi un'improvvisa carenza di ossigeno conseguenza di infezioni, malattie o shock; o dipendere semplicemente dall'improvvisa caduta all'indietro della testa del bambino; o ancora cadute accidentali anche senza particolare violenza o dolo.
 
 

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