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L'insonnia è da considerare una malattia del sonno

disturbi del sonno, cosa sono come si manifestanoDormire piace a tutti ma non sempre risulta facile.
Un italiano su 5 soffre di disturbi del sonno ma, ciononostante, non prova di porre rimedio, infatti,le malattie del sonno vengono spesso sottovalutate. I dati confermano che il “soffrire di insonnia” è per lo più considerato un fastidio da risolvere con qualche farmaco da banco. Nulla di più sbagliato!

Un sondaggio a cura del Consorzio Italiano per la ricerca in medicina, ha fatto emergere alcuni dati interessanti: fra 100 persone che non riescono a dormire, il 32% resta a letto in attesa di riaddormentarsi, il 15% si distrae con la televisione e il 12% con la lettura, mentre la restante metà cerca di darsi pace come può.

I dati non destano preoccupazioni particolari, ciò che preoccupa sono le conseguenze del “non dormire”; sempre più spesso gli incidenti stradali sono causati da colpi di sonno, e non da eccessi di alcool o droga.
Se l’insonnia diventa cronica è da considerare una malattia; una malattia del sonno per l’appunto, e come quasi ogni malattia, anche i disturbi del sonno hanno una causa, dei sintomi e un approccio terapeutico.

Il primo passo è quello di rivolgersi al medico di famiglia e, se il problema non si risolve in poco tempo, è consigliato rivolgersi a uno dei 38 centri italiani specializzati nella malattia del sonno.

La prima visita consiste in un colloquio “investigativo” sulla vita e sulle abitudini del paziente in modo da capire qual è il tipo di malattia del sonno e quali sono le terapie più adatte per la risoluzione del problema.
Tutte le forme di insonnia hanno una caratteristica comune: fatica ad addormentarsi e/o continui risvegli in diversi momenti della notte,

Nella metà dei casi questo disturbo si traduce in ansia e depressione. Chi tende ad essere ansioso ha difficoltà ad addormentarsi e ha numerosi risvegli nella parte centrale della notte, mentre la persona depressa non ha difficoltà ad addormentarsi ma si sveglia più volte durante la notte specialmente verso il mattino presto. Questa forma di insonnia, classificata come disturbo del sonno psicofisiologico, è caratterizzato da una forte tensione o ansia che non permette di spegnere il cervello, è tanto più ci si sforza di dormire più si attivano le strutture nervose della veglia.

Le conseguenze di questa forma di disturbo del sonno possono essere anche pericolose, infatti chi ne è afflitto spesso si addormenta quando non vuole, per esempio quando legge un libro ma anche in situazioni che richiedono concentrazione e riflessi pronti come quando si è la guida di una automobile o un altro mezzo di trasporto.
In caso di disturbo del sonno psicofisiologico la scelta dei farmaci va fatta, sempre ed esclusivamente, dai medici specialisti e solo dopo aver provato a cambiare i comportamenti che potrebbero essere alla base del disturbo
L’insonnia psicofisiologica non è l’unica forma di disturbo del sonno, molto diffuse sono anche le insonnie da sindrome della gambe senza riposo e dalle sindrome delle apnee notturne.

Un'altra forma di malattia del sonno è la sindrome della gambe senza riposo. Essa è la forma più difficile da scoprire, e a soffrirne sono soprattutto le donne fra i 40 e i 50 anni.
La malattia costringe a muovere continuamente le gambe con una conseguente frammentazione del sonno. Le sensazioni che si provano nella sindrome delle gambe senza riposo sono: sentire camminare su e giù dalle gambe file di formiche, scosse elettriche che contraggono involontariamente i muscoli, oppure sentire come dell’acqua fredda che scorre sotto pelle.

Si pensa che questo forma di malattia del sonno sia dovuto da una condizione neurologica genetica causata da uno squilibrio chimico nel cervello. La sindrome delle gambe senza riposo è stata anche collegata alla carenza di acido folico e ferro, specialmente nelle persone malate ai reni.

Le cure che fino ad ora sono risultate efficaci sono le medesime medicine usate per il morbo di Parkinson. Nel caso in cui il problema diventa davvero molto grave, allora è compito del medico decidere se prescrivere anche dei sedativi.

In ultimo la sindrome delle apnee notturne. Questo disturbo, piuttosto comune, è caratterizzato dalla chiusura delle vie aeree superiori,di continuo e per breve tempo.
La conseguenza più grave non è il rischio di soffocamento, in quanto chi ne soffre si sveglia appena avverte la mancanza di respiro, ma piuttosto la frammentazione del sonno. Chi ne soffre, infatti, patisce un eccessiva sonnolenza durante il giorno, diminuendo, anche in questo caso, attenzione, concentrazione e riflessi.

A soffrire di questo disturbo del sonno sono gli uomini tendenzialmente sovrappeso o obesi , russatori e /o ipertesi.
Non ci sono medicine che curano questa forma di disturbo; il metodo di cura migliore è quello di rientrare nel peso forma, evitare alcolici, fumo, sedativi e sonniferi. Qualora questi accorgimenti non fossero risolutivi, allora gli esperti potrebbero valutare la possibilità di un intervento chirurgico, protesi dentarie correttive, o simulazione di assetto mandibolare corretto.

Link utili:

Associazione Italiana Medicina del Sonno

Rimedi naturali per l'insonnia

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