Ultimi articoli

Ultime news

Sei in Medicina interna » Rilievo » Cura malattie infiammatorie croniche intestinali 2
E-mail
La cura farmacologica per le malattie infiammatorie croniche intestinali 2

cura_malattie_infiammatorie_croniche_thumb.jpgContinuiamo la descrizione delle cure utilizzate per le malattie infiammatorie croniche intestinali, come il morbo di Crohn e la retto colite ulcerosa.

Immunomodulatori
Gi immunomodulatori, come l’azatioprina e la mercaptopurina, sono utilizzati nella terapia a lungo termine per curare la rettocolite ulcerosa dove ottengono una remissione nel 58% dei casi, per la terapia del morbo di Crohn dove le remissioni sono del 45% e per ridurre la formazione di anticorpi contro gli inibitori del fattore di necrosi tumorale per prevenire le recidive nel morbo di Crohn.
Alcuni pazienti curati con l’azatioprina e la mercaptopurina hanno manifestato degli effetti collaterali che consistono in pancreatite, eruzioni cutanee, nausea, vomito, mielosoppressione ed epatossicità. 
Un’altra tipologia degli immunomodulatori è il Metorexato che viene utilizzato nei casi moderati o gravi del morbo di Crohn steroide-dipendente o steroide-resistemte, mentre non risulta efficace nel trattamento della rettocolite ulcerosa.
Gli effetti collaterali di questo immunomodulatore sono: iperuricemia e nefropatia, diarrea, necrolisi epidermica tossica, insufficienza renale, eruzioni cutanee, insufficienza epatica, alopecia, sindrome di Steven-Johnson, emorragie gastrointestinali, ipotensione arteriosa, stomatite, offuscamento della vista e polmonite interstiziale.
Anche la Ciclosporina è un immunomodulatore utilizzato nella cura di gravi rettocoliti ulcerose steroidi-resistenti nei pazienti candidati alla resezione chirurgica.
L’assunzione della ciclosporina può provocare alcuni effetti collaterali: nefrotossicità, convulsioni, tremori, iperplasia gengivale, disturbi della vista, ipertensione arteriosa, parestesie, nausea, vomito, reazioni anafilattiche, prurito, infezioni e cefalee.
In presenza di una rettocolite ulcerosa refrattaria si tende ad utilizzare il tacrolimus con il quale si riesce ad ottenere un miglioramento nel 68% dei casi. Come gli altri immunomodulatori anche il tacrolimus presenta degli effetti collaterali: infezioni, cefalea, tremore, convulsioni, disturbi gastrointestinali, ipomagnesiemia, insonnia, disfunzioni renali e ipertensione arteriosa.

Inibitori del TNF
Gli inibitori del TNF (fattore di necrosi tumorale) sono infliximab, adalimumab e certolizumab pegol e vengono utilizzati nella cura della rettocolite ulcerosa. Inoltre, l’infliximab è particolarmente indicato nella cura del morbo di Crohn in stadio grave o quando si è dimostrato refrattario ad altre cure farmacologiche o è fistolizzato. Per mantenere il morbo in fase di remissione è risultato utile abbinare l’infliximab con l’ azatriopina.
I pazienti curati con gli inibitori hanno una maggiore probabilità di contrarre infezioni come la tubercolosi, la legionella, ed altre infezioni opportunistiche. Prima della terapia è consigliabile effettuare il test alle tubercoline e quello per l’epatite B in fase attiva.
Questi farmaci sono utilizzati per la cura del  morbo di Crohn in stadio da moderato a grave.

Probiotici
I probiotici sono farmaci composti da organismi vivi utilizzati nella cura di diversi disturbi o patologie del tratto intestinale, sono comunemente adoperati per la diarrea, la sindrome dell’intestino irritabile e le malattie dell’intestino irritabile.
Questi risultano molto efficaci nel trattare tali patologie perché l’acido lattico, quello ascetico e quello propionico abbassano il PH dell’intestino limitando il proliferare degli agenti patogeni.
Nelle malattie infiammatorie intestinali i probiotici permettono di mantenere lo stadio di remissione della malattia e sono risultati molto efficaci soprattutto nei pazienti affetti da pouchite sottoposti ad anastomosi ileo-anale a causa di una rettocolite ulcerosa grave.
Gli effetti collaterali provocati dai probiotici sono di poca entità e consistono in: flautolenza, diarrea, singhiozzo e dolore addominale.

 

Articoli correlati