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Quando dimagrire non fa bene
cause perdita di peso

Il sogno di tutti noi, patiti della linea, è quello di riuscire a dimagrire senza sforzo, senza sacrifici e mangiando un po' tutto quello che ci piace, senza pensieri. Appunto, è solo un sogno! Perchè se perdere peso in caso di chili di troppo o obesità confermata è cosa buona, dimagrire e vedere il proprio corpo deperire senza spiegazioni può essere il sintomo di qualche patologia. 

 

Dimagrire è bello, ma se si perdono chili senza che la nostra dieta abbia subito variazioni, aldilà della nostra volontà e in modo oltremodo rapido, allora è il momento di interrogarsi seriamente sulle cause della perdita di peso. Perchè alla base del dimagrimento e del deperimento del nostro corpo potrebbe esserci una patologia e quindi qualcosa da curare. Quando è opportuno preoccuparsi? Se in mancanza di cause evidenti si perdono oltre due chili nello spazio di appena nove o dieci giorni e il fenomeno si protrae nel tempo. Esistono infatti malattie che annoverano tra i vari sintomi anche gravi forme di deperimento organico

Quali patologie possono essere alla base del deperimento organico?

Cachessia. Causa una condizione preoccupante di deperimento organico, caratterizzato da debolezza, senso di prostrazione, rallentamento delle capacità psichiche, perdita di appetito e riduzione delle masse adipose e muscolari. Come espressione di condizioni patologiche pregresse, la cachessia colpisce tutto ciò che ci tiene in piedi. Può dipendere da gravi patologie del sistema endocrino, da infezioni, da malattie dell'alimentazione, da malattie autoimmuni, dalla tossicodipendenza, da alcuni tumori. La cachessia viene affrontata riducendo l'impatto delle carenze nutritive e spesso l'alimentazione deve essere somministrata per via orale attraverso sondino. Se vuoi saperne di più leggi le cause della cachessia.

Diabete. Il diabete, sia di tipo 1 (giovanile) che di tipo 2 è annunciato da un costante e rapido deperimento organico a dispetto di un costante e rapido aumento dell'appetito e del cibo consumato. La ragione è da rintracciare nell'aumento della quantità di zucchero presente nel sangue (iperglicemia) determinato dal diabete stesso. Questo aumento di zuccheri nel sangue provoca una maggiore perdita di zuccheri attraverso le urine e, a lungo andare, la riduzione dei depositi di grasso nell'organismo umano. 

La tiroide non funziona. Se la tiroide comincia a produrre troppi ormoni, nella cosiddetta condizione di ipertiroidismo, avremo un deperimento organico nonostante un aumento della quantità di cibo. Infatti ciò provoca un consumo anormale di proteine, glucidi e lipidi. Se invece la ghiandola surrenale produce poco cortisolo e adosterone (morbo di Addison) si ha mancanza di appetito e vomito. Se vuoi saperne di più leggi le malattie tiroidee.

Malassorbimento. Esistono condizioni di intolleranze e malassorbimento che, anche in caso di una dieta corretta, impediscono la corretta assimilazione dei nutrienti. Non assorbendo in modo giusto proteine, vitamine e grassi dai cibi, si rischia un deperimento organico non indifferente. Perchè? Le cause potrebbero essere il Morbo Celiaco e la Malattia di Whipple. Nel primo caso l'organismo ha un'intolleranza al glutine, nel secondo il deposito di grasso nell'intestino tenue non consente al cibo di essere assorbito, ma espulso direttamente con le feci. Se vuoi saperne di più leggi quali sono le sindromi da malassorbimento.

Alterazione della digestione. Di punto in bianco la digestione diventa problematica, insieme ad un deperimento organico, a causa di una totale espulsione dei cibi e del malfunzionamento degli organi adibiti a questa importante funzione. Il malfunzionamento potrebbe essere individuato a livello di pancreas: causata solitamente da problemi ormonali, viene alterato il processo di digestione del cibo provocando nausea e diarrea. Potrebbe essere in relazione alla produzione di bile, non più efficiente nel facilitare la fase digestiva. Parassiti e batteri possono colpire l'intestino: le infezioni causate da batteri e parassiti che si insinuano nell'apparato digerente, e in modo particolare nell'intestino. La tenia, o "verme solitario", ad esempio, nutrendosi dei cibi ingeriti da noi, impedisce all'organismo "ospite" l'assorbimento delle sostanze nutritive di cui ha bisogno. 

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