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Sintomi, diagnosi e trattamento dell’ascesso polmonare

 ascesso_polmonare.jpgL’ascesso polmonare è una lesione di tipo necrotico che interessa più frequentemente pazienti immunodepressi o in stato di coma e soggetti affetti da alcolismo e tossicodipendenza. La terapia antibiotica è efficace nella maggior parte dei casi; solo se la patologia è particolarmente grave e non risponde agli antibiotici è necessario l’intervento chirurgico.

 
 


 
Cause
L’ascesso polmonare è una lesione contenente pus prodotto dal polmone in seguito a necrosi di un’area del tessuto polmonare. L’ascesso si forma solitamente in un bronco; l’espettorazione del contenuto determina la formazione di una cavità nel polmone.
Nella maggior parte dei casi l’ascesso polmonare è causato dall’inalazione attraverso le vie aeree superiori di materiali o organismi infetti, come i batteri anaerobi o streptococchi.
Ciò avviene spesso in soggetti affetti da tossicodipendenza o alcolismo e pazienti in stato di coma.
Un fattore scatenante è rappresentato anche da alterazioni del meccanismo della deglutizione dovute ad interventi chirurgici o a disturbi neurologici.
La malattia puo’ rappresentare inoltre la complicazione di patologie preesistenti, come malattie infettive dei bronchi, polmoniti necrotizzanti, tromboflebiti venose suppurative e tumori; nei fumatori anziani una causa dell’ascesso polmonare puo’ essere costituita dal carcinoma broncogeno.

Sintomi
La patologia si manifesta inizialmente con gli stessi sintomi della polmonite: sudorazione, febbre alta, tosse e malessere generale.
Puo’ inoltre comparire una tosse associata ad emorragie, dolore toracico pleuritico, anemia, dispnea. e calo di peso corporeo.
La cronicizzazione dell’ascesso puo’ provocare l’insorgenza di bronchiectasie e osteoartropatia polmonare ipertrofica.

Diagnosi
Il primo test diagnostico è rappresentato dalla radiografia del torace, che permette di individuare la natura della lesione.
La broncoscopia è finalizzata ad una diagnosi che differenzi la patologia da altre: tumori, bronchiettasie, ascessi epatici, bolle polmonari.
Attraverso l’esame microscopico e la coltura dell’espettorato viene identificato il microrganismo che ha causato l’ascesso polmonare e viene definita una specifica terapia a base di antibiotici.
Nei casi in cui la patologia non risponde alla terapia antibiotica vengono eseguiti test per individuare gli anaerobi coinvolti nella malattia: broncoscopia a fibre ottiche, aspirazione transtoracica e transtracheale.

Terapia
La terapia di primo ordine per ascesso polmonare è quella antibiotica, che conduce nella maggior parte dei casi alla guarigione.
Questo tipo di trattamento è determinato successivamente all’antibiogramma, un esame di laboratorio che  permette di valutare la sensibilità e la resistenza di un microrganismo all'antibiotico attraverso l’analisi di campioni di sangue ed escreato prelevati dal paziente.
La cura con antibiotici è somministrata  per un periodo variabile (molte settimane o molti mesi), fino alla scomparsa della cavità contenente pus.
Terapie alternative, quali la fisioterapia toracica, il drenaggio per via percutanea e il drenaggio chirurgico, sono indicate nel caso in cui il paziente non risponde alla terapia farmacologica.
L’intervento chirurgico è indispensabile solo se le emorragie persistono o se si sospetta un tumore (carcinoma broncogeno).
L’operazione consiste nella resezione della lesione o nell'eliminazione della parte del polmone interessata dalla patologia.
La resezione segmentale (rimozione di un segmento del polmone) è il trattamento più indicato per gli ascessi che si manifestano con lesioni di dimensioni ridotte, mentre la pneumonectomia (rimozione dell’intero polmone) è riservata al trattamento di ascessi multipli.

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