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I farmaci liberi da copyright

i farmaci biosimilariEsistono i farmaci biotecnologici, quelli in commercio nelle farmacie. I medicinali generici, copie vere e proprie dei biotecnologici, ma non più “di marca”, poiché immessi sul mercato quando scade il brevetto delle case farmaceutiche. E poi ci sono i medicinali biosimilari. Si è ufficialmente aperta la sfida dei biosimilari ai prodotti di marca.

 

 

Una medicina biosimilare è un farmaco che ha un principio attivo simile al medicinale in commercio di riferimento, con una piccola differenza: il brevetto è scaduto.
L’attenzione per questi farmaci si spiega per ottenere farmaci a prezzi inferiori soprattutto nelle cure di malattie sensibili come i tumori. Oggi il 50 per cento delle proteine terapeutiche utilizzate per curare diverse malattie sono modificate con le biotecnologie e, in totale, sono circa 250 i farmaci biotech in commercio, il 40 per cento dei quali viene impiegato contro i tumori. Il primo farmaco biosimilare utilizzato nella lotta ai tumori è stato Imatinib (il nome registrato è Glivec) per i tumori stomali inoperabili dell’apparato gastroenterico. La loro origine ha un motivo tutto economico.
I primi due biosimilari sono stati approvati dall’Emea (European Medicines Agency) in aprile e maggio 2006 e lanciati in Germania e Austria. Sono prodotti specifici per la cura dei disturbi della crescita in pediatria e come terapia di sostituzione ormonale per gli adulti con marcato deficit dell’ormone della crescita. Da allora ne sono stati inseriti altri cinque in commercio, ma senza che vi sia stata una regolamentazione precisa di tali prodotti. Per scoprire il difficile processo di produzione e i più importanti farmaci biosimilari attualmente in commercio vi invitiamo a leggere ulteriori informazioni.
La questione è di grande importanza poichè a breve scadranno i brevetti su alcune delle prime molecole biologiche protette, aprendo la strada alla riproduzione libera da copyright dei prodotti biotech. Vuoi conoscere quali sono le molecole biotech per le quali il brevetto è già scaduto e che quindi potrebbero essere prodotte e commercializzate in versione biosimilare? Leggi qui, dove troverai tutti gli approfondimenti storici e farmaceutici dei prodotti biosimilari.
Come i farmaci generici, anche i biosimilari annunciano risparmi importanti sulla spesa sanitaria: si stima infatti che le casse risparmierebbero il 30% sulle spese attuali. Il motivo è più che noto. Sono realizzati con tecniche più moderne rispetto ai “protetti” e questo permette di contenere i costi, senza compromettere la qualità del medicinale. E poi non sono influenzati da azioni protezionistiche delle case farmaceutiche. Attualmente in Italia sono disponibili biosimilari dell’eritropoietina (usata per esempio nei casi di anemia associata a insufficienza renale cronica), dell’ormone della crescita (utilizzato per correggerne un’eventuale deficit negli adulti), e del fattore di crescita emopoietico (usato per contrastare il calo dei globuli bianchi per esempio in seguito a chemioterapia). Ma la strada è ancora lunga. Per saperne di più dei farmaci generici.

Biosimilari in Cina

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