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problemi renaliCome la tiroide può causare problemi renali

Gli ormoni tiroidei sono essenziali per la crescita e lo sviluppo del rene, tanto che delle disfunzioni a livello tiroideo possono causare problemi renali e al contrario i problemi renali possono portare a cambiamenti significativi nel funzionamento della tiroide. Ad esempio alcuni autori hanno segnalato delle associazioni tra cancro della tiroide e tumori renali. 



Le interazioni tra i reni e le funzioni della tiroide sono noti da anni: gli ormoni tiroidei (TH) sono necessari per la crescita e lo sviluppo del rene e per il mantenimento dell'omeostasi dell'acqua e degli elettroliti. D'altra parte, il rene è coinvolto nel metabolismo e nell'eliminazione degli ormoni tiroidei. Da un punto di vista clinico, è opportuno ricordare che sia l'ipotiroidismo che l'ipertiroidismo sono accompagnati da notevoli alterazioni nel metabolismo di acqua ed elettroliti, nonché nella funzione cardiovascolare.

Tutti questi effetti generano cambiamenti nello regolazione del contenuto idrico ed elettrolitico dell'organismo. Inoltre, problemi renali che portano al declino della funzione renale sono accompagnati da cambiamenti nella sintesi, secrezione, metabolismo ed eliminazione degli ormoni tiroidei. La disfunzione tiroidea acquisisce caratteristiche particolari in quei pazienti con malattia renale in fase avanzata.

Quali sono i problemi renali che possono accursare pazienti che soffrono di disordine della tiroide?
E al contrario quali cambiamenti nella fisiologia della tiroide si sviluppano nei pazienti con malattia renale e con diversi tipi e gradi di insufficienza renale?

La disfunzione tiroidea può portare a significativi cambiamenti della funzione renale: sia l'ipotiroidismo che l'ipertiroidismo influenzano il flusso ematico renale, il GFR (velocità di filtrazione glomerulare), la funzione tubulare, l'omeostasi elettrolitica, le funzioni di metabolismo elettrolitico e la struttura del rene.

Nel caso di ipotiroidismo, i problemi renali più comuni sono: elevazione dei livelli sierici di creatinina, la riduzione del GFR e del flusso plasmatico renale (RPF), interruzione della capacità di espellere l'acqua libera e iponatriemia.

L'iponatriemia in particolare è il disturbo più comune in pazienti ipotiroidei: essa compare nel 45% dei pazienti ipotiroidei che hanno creatinina sierica elevata.

La tireotossicosi è invece caratterizzata da un aumento del flusso plasmatico renale (RPF) e della
velocità di filtrazione glomerulare (GFR) con conseguente riduzione dei livelli sierici di creatinina, riportati anche nell'ipertiroidismo subclinico. Questi cambiamenti sono normalizzati dopo il controllo della funzione tiroidea, con cure appropriate.

A cambiamenti emodinamici (aumento del volume sistolico, la frequenza cardiaca e la gittata cardiaca accoppiata a una riduzione delle resistenze vascolari periferiche), partecipano anche l'alterazione della funzione renale nei pazienti con ipertiroidismo. Questi cambiamenti sono dovuti alle accresciute esigenze del metabolismo accelerato e alla necessità di dissipare il calore in eccesso associato all'ipertiroidismo.

Diversi problemi renali possono essere associati a disturbi della funzione tiroidea.

La malattia glomerulare può essere associata a forme di ipo e ipertiroidismo, come nella glomerulopatia membranosa associata a sindrome nefrosica,
e più occasionalmente a malattie autoimmuni della tiroide. Una disfunzione tiroidea è associata a vari tipi di glomerulonefrite.

Diversi meccanismi sono coinvolti in queste associazioni tra problemi renali e tiroidei. La proteinuria può promuovere lo sviluppo di ipotiroidismo primario, l'attivazione del sistema immunitario e della tiroide o disturbi renali potrebbero indurre la formazione di immunocomplessi.

Con meno frequenza, la malattia tubolare o danni tubulointerstiziali sono stati associati a disfunzione tiroidea. Casi isolati di ipertiroidismo sono stati segnalati in associazione a nefrite tubulointerstiziale e uveite.

La sindrome nefrosica è associata a  cambiamenti nei livelli sierici degli ormoni tiroidei. Perdita urinaria di proteine leganti possono portare a una riduzione nel siero di tiroxina totale T4 e T3. Tuttavia, i pazienti affetti da sindrome nefrosina spesso restano eutiroidei, perché i livelli di T4 libero e T3 sono di solito normali: ciò suggerisce che la tiroide è in grado di compensare le perdite urinarie ormonali mantenendo eutiroideo il paziente.

Alla sindrome nefrosica congenita sono legati casi di ipotiroidismo primario.

Lesioni acute del rene sono associabili ad alterazioni dei test di funzionalità tiroidea e lo stesso per le persone affette da malattia renale cronica: pazienti uremici hanno un aumentato volume della tiroide, rispetto ai soggetti con normale funzione renale e una maggiore prevalenza di gozzo, soprattutto nelle donne. Inoltre, noduli tiroidei e carcinoma della tiroide sono più comuni nei pazienti uremici rispetto alla popolazione generale.

L'insufficienza renale cronica è associata ad una maggiore prevalenza di ipotiroidismo primario, sia palese e subclinico, ma non all'ipertiroidismo: una maggiore prevalenza di ipotiroidismo primario di tipo non autoimmune è stato segnalato in pazienti con nefropatia diabetica in trattamento conservativo in confronto a pazienti non diabetici con nefropatia.


Farmaci, trattamenti e chirurgia in malattie della tiroide e renali

Diversi farmaci utilizzati nelle malattie della tiroide possono dare problemi renali, e viceversa, gli agenti impiegati nel trattamento della malattia renale possono sviluppare effetti indesiderati sulla tiroide, oppure ancora ci possono essere farmaci che hanno effetti negativi sia sulla tiroide che sui reni, come l'amiodarone.

Trattamenti terapeutici per pazienti affetti da problemi renali come l'emodialisi possono causare ipotiroidismo, mentre la dialisi peritoneale può portare a ipotiroidismo pirmario e subclinico. Anche il trapianto del rene è associato ad alterazioni della  funzionalità tiroidea, in particolare una riduzione delle concentrazioni di T3. I pazienti con valori diminuiti di T3 prima del trapianto renale sono a maggior rischio di fallimento del trapianto, suggerendo così che la quantificazione T3 potrebbe essere un indicatore potenziale di questo rischio.

Cancro, tiroide e reni

I pazienti che sono sopravvissuti al cancro alla tiroide hanno un aumentato rischio di subire un secondo tumore maligno, tra cui il carcinoma a cellule renali. Una maggiore prevalenza e rischio di tumori renali è stata riportata in donne con carcinoma differenziato della tiroide. Ci sono analogie anche nel processo di metastasizzazione: pazienti affetti da cancro della tiroide hanno riportato metastasi renali e vicevera.
I tumori del rene infatti possono sviluppare metastasi a livello della tiroide, essendo tra la causa prima e la quarta più importante di metastasi tiroidee.

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