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Le condizioni per un trapianto di rene da vivente. Seconda Parte.
trapianto di rene da vivente

Il trapianto di rene da donatore vivente presenta rischi per il donatore molto modesti, anche se non del tutto assenti. Ma gli studi dimostrano una migliore sopravvivenza dell'organo rispetto a quello proveniente da donatore cadavere. Inoltre riduce i rischi fatali del trattamento di dialisi perchè in alcuni casi ne evita del tutto la necessità.

 

Il trapianto da vivente è anche una questione etica. Diverse sono le fonti che stabiliscono il modo giusto per eseguire un trapianto da donatore vivente, in sintesi: 

Diritto all'informazione e alla libertà di scelta del donatore e del ricevente: non soltanto sul tipo, l’entità e la probabilità dei rischi, ma anche sulle possibili alternative per il ricevente.
Valutazione dell’accettabilità di un soggetto come donatore da parte di un’equipe completamente indipendente sia dai pazienti coinvolti, che dai professionisti che effettuano il trapianto.  
Libertà del donatore di cambiare idea anche prima dell'intervento. 
Esclusione di logiche di profitto e commercializzazione del trapianto.
Rigorosi accertamenti medici volti ad identificare ogni controindicazione di tipo fisico o psicologico del donatore. 
Diritto ad un’assistenza a lungo termine ai donatori e ai riceventi. 

Per il resto esistono indicazioni e controindicazioni alla donazione di rene. Le principali controindicazioni alla donazione sono:

− Età inferiore a 18 anni. 
− Incapacità di esprimere il proprio consenso alla donazione 
− Evidenza di coercizione 
− Abuso di droghe
− Evidenza di neoplasia maligna 
− Gravidanza 
− Complicanze maggiori respiratorie o cardiovascolari 
− Diabete mellito  
− Malattie renali 
− Malattie sistemiche con interessamento renale 
− Trombofilia 
− Obesità, con BMI superiore a 35 
− Dislipidemia  
− Infezioni attive 
− Infezioni da epatite B, epatite C e HIV 
− Ipertensione arteriosa in trattamento con danno d’organo
− Grado di funzione renale e valori relativi 
− Malattie cardiache.

La sequenza cronologica delle procedure clinico-organizzative sono le seguenti: 

Prima valutazione di idoneità al trapianto da vivente del ricevente e al prelievo nel donatore con rispettive analisi.
Attivazione dell’esenzione dal ticket per il donatore.  
Studio immunologico e determinazione delle eventuali incompatibilità presso il laboratorio di riferimento del centro trapianti.
Valutazione psicologica.
Accettazione dei soggetti coinvolti, mediante firma autografa del consenso informato.  
Riunione della commissione medica, con  valutazione clinica.
Segnalazione della coppia al centro regionale di riferimento.
Valutazione di parte terza riguardo la libera, informata e consapevole volontà di donazione.  
Invio della coppia e trasmissione degli atti al giudice competente per territorio per le formalità di legge.

 

 

 

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