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Agoaspirato tiroideo: esame, rischi e risultati

immagine esame_agoaspirato_tiroideo.jpgL’agoaspirato tiroideo è un’analisi che viene utilizzata per diagnosticare se all’interno di un nodulo siano presenti delle cellule cancerogene.
Preparazione pre-esame
Prima di sottoporsi all’agoaspirato tiroideo il paziente non deve eseguire alcuna particolare preparazione, ma prima dell’analisi è opportuno chiedere al medico se i farmaci che si stanno assumendo

 

possono inficiare l’esame e se quindi è opportuno interromperne la somministrazione. Inoltre, può essere consigliato al paziente di sottoporsi ad un’analisi del sangue per controllare se il livello di coagulazione del sangue è nella norma. E sarà necessario non assumere farmaci che possono rallentare la coagulazione sanguigna, come l’aspirina o la ticlopidina.

Esame agoaspirato tiroideo
L’analisi viene eseguita ambulatorialmente e consiste nell’aspirare alcune cellule del nodulo attraverso l’utilizzo di un ago molto sottile inserito nella parte anteriore del collo. Spesso per evitare che con l’ago vengano danneggiate vene, arterie e nervi, l’inserimento dell’ago avviene sotto la guida dell’ecografo. L’utilizzo dell’ecografo è molto importante soprattutto nei casi in cui il nodulo è di dimensioni ristrette o è in una posizione particolare per cui è quindi difficile individuarlo solo con la palpazione o quando si è verificata una lesione nodulare.
Per eseguire l'agoaspirato tiroideo il paziente viene fatto sdraiare su un lettino con un cuscino sotto le spalle, per favorire la totale distensione del collo. La procedura ha una durata molto breve che generalmente non superata il minuto.
Generalmente l’esame dell’agoaspirato tiroideo è quasi del tutto indolore, l’unico fastidio percepibile è dato dall’inserimento dell’ago nel collo che provoca lo stesso dolore di un’iniezione intramuscolare. Ma alle volte durante l’indagine il paziente può percepire del dolore dietro l’orecchio causato dalla stimolazione dei nervi, dolore che è strettamente momentaneo e limitato al momento in cui la procedura è in atto.

Rischi dell’agoaspirato tiroideo
Non ci sono particolari rischi collegati all'agoaspirato tiroideo, molte persone temono che nel caso sia presente un tumore questo esame possa contribuire al diffondersi delle cellule cancerogene, ma è solamente una credenza.
L’unico rischio dell'agoaspirato tiroideo che può presentarsi è la formazione di ematomi all’interno della tiroide, ma anche se ciò dovesse avvenire queste ecchimosi tendono a scomparire da sole nell’arco di pochi giorni.

Affidabilità dell’esame dell’agoaspirato tiroideo
Questa analisi è molto affidabile, ma ci sono delle circostanze in cui può essere necessario il ripetersi l’esame per avere una diagnosi certa. Ciò avviene ad esempio nel caso del carcinoma cistico tiroideo perché il fluido può facilmente fuoriuscire dalla siringa, o quando sono presenti molti noduli di grandi dimensioni che possono rendere difficile l’individuazione della zona tumorale.

Come leggere i risultati dell’agoaspirato tiroideo
In base al tipo di cellule trovate nell’ambito del nodulo si classifica lo stesso in 4 sottogruppi denominati da T1 a T4, con una gravità che sale con il numero.
In generale, quando l’esame dell’agoaspirato tiroideo classifica i noduli come T1 o T2 si considerano benigni e non richiedono l’asportazione ma un monitoraggio ecografico annuale per valutarne l’accrescimento.
La classificazione T3 rappresenta un nodulo con dei segnali di allarme, cioè contiene cellule che lasciano dubbi sulla loro natura e deve essere monitorato a distanza ravvicinata.
Se l’esame dell’agoaspirato tiroideo ha classificato un nodulo nel sottogruppo T4, vuol dire che questo contiene cellule decisamente tumorali ed è un nodulo da asportare mediante tiroidectomia totale.

Approfondimento
L’agoaspirato tiroideo
 
 



 

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