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Un esempio da non seguire

 

Tra film e telefilm di argomento medico c'è solo l'imbarazzo della scelta in televisione! E' un clichè fortunato ma che non tiene in debito conto un piccolo rischio: che l'appassionato spettatore sia un vero medico e conoscitore della materia. E se un vero professionista si mettesse a fare le pulci alle sceneggiature di questi fortunatissimi serial in camice bianco? Se ne sentirebbero delle belle. E' infatti stata stilata una speciale classifica delle bufale mediche più utilizzate dagli eroi della televisione. E se non vogliamo stupirci troppo...c'è veramente da ridere. Partiamo da quelli più evidenti: avete mai notato quanto sia complicato partorire negli ospedali dei telefilm? Una vera sofferenza a suon di urla. Invece, in tutti i paesi industrializzati dotati di un sistema medico moderno, circa il 95% delle nascite avviene senza complicazioni e nei rari casi in cui i parti presentano delle difficoltà (il restante 5%), molto spesso si tratta di problemi non gravi. Passiamo alle scene splatter: se qualcuno perde un dito della mano o del piede, prima di portarlo di urgenza in ospedale, la prima misura di emergenza consiste nel prendere il dito reciso e metterlo dentro una busta piena di ghiaccio. No! Nonostante sia consigliabile, potrebbe causare danni irreparabili alle cellule, soprattutto a quelle che vanno a diretto contatto con il ghiaccio. Non c'è film di medici che si rispetti che non abbia una scena di rianimazione. Ma sono anche quelle più irreali. In molti film, la rianimazione dura pochi minuti e si procede subito a dichiarare morto il paziente. In realtà, per queste operazioni occorrono almeno 45 minuti e in alcuni casi i tentativi di rianimare una persona possono impiegare anche alcune ore. Un altro tipico errore riguarda i defibrillatori. Soprattutto per la fibrillazione ventricolare, si usa lo strumento quando le fibre muscolari del cuore si contraggono in modo del tutto scoordinato impedendo l'accesso del sangue. Il problema è che in caso di asistole (l'assenza totale di attività cardiaca), il defibrillatore è del tutto inutile finché la rianimazione non ha ristabilito almeno un accenno di attività cardiaca.

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