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Contro il raffreddore la vitamina D

Contro il raffreddore una buona dose di vitamnina D.

Ma non era la vitamina C ad essere utile contro il raffreddore?

Contrordine, o meglio, rettifica: sono utili entrambe le vitamine.

In particolare la vitamina D sembra particolarmente protettiva per le persone con asma cronica polmonare e altre infezioni del tratto respiratorio.

Da un recente studio statunitense è emerso che gli individui con bassi livelli ematici di vitamina D sono state quelle maggiormente coplite dal raffreddore.

Una carenza di vitamina D (che ha bisogno dell'esposizione per fissarsi nel corpo) può essere frequente, specialarmente in inverno.

Addirittura il 50% campione di indagine (composto da quasi 19mila di differenti età) avrebbe scarsi livelli protettivi, riporta la relazione pubblicata sugli Archives of Internal Medicine.

"La gente pensa che sia sufficiente l'alimentazione per avere abbastanza vitamina D, ma in realtà non è vero", spiega il Dr. Michal Melamed, assistente professore all'Albert Einstein College of Medicine di New York. "A meno che non si mangino alimenti come moltissimo pesce e latte, non è possibile ottenere abbastanza vitamina D dalla dieta."

Nel complesso, il 24% delle persone con i livelli più bassi di vitamina D (sotto i 10 ng/ml) ha avuto un raffreddore nel periodo considerato, rispetto al 20% aventi livelli leggermente superiori (10 a 29 ng/ml) e al 17% di quelli con i livelli più alti livelli (30 ng/ml o più).

La protezione al raffreddore della vitamina D risulta essere ancora maggiormente evidente nelle persone con asma o con malattia polmonare ostruttiva cronica.

Tuttavia, permane il dubbio amletico se siano effetivamente i bassi livelli di vitamina D ad incrementare la sensibilità ai raffreddori o se siano piuttosto i raffreddori ad attaccare i soggetti più deboli (le persone che si espongono poco al sole, ad esempio).

La vitamina D del resto non farebbe bene solo contro il raffreddore, ma addirittura uno studio ipotizza che livelli più elevati di vitamina D danno un vantaggio in termini di sopravvivenza.

La vitamina D, a differenza delle altre vitamine, agisce come un ormone nel corpo ed è nota per intervenire nella regolamentazione di almeno un migliaio di geni. Si tratta di una molecola di segnalazione cellulare che avrebbe un ruolo nel controllo del sistema immunitario, nella lotta contro il cancro, nel miglioramento della salute cardiovascolare, e nella regolazione degli zuccheri nel sangue.

Attualmente la dose raccomandata di vitamina D è di 200 a 600 UI al giorno, utile dunque non solo per mantenere la salute delle ossa e contro il rachitismo. Non basta: è buona regola dedicare da 10 a 15 minuti al giorno all'esposizione al sole (senza protezione solare), per stimolare la produzione di vitamina D nel corpo.

E se la foga di proteggerci contro il raffreddore ci facesse assumere troppa vitamina D? Il rischio è davvero basso.

 

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