La nuova guida sulla vitamina D 

Se pensiamo alla vitamina D subito il pensiero va alle nostre ossa. Anche se la vitamina D non fa bene solo alle nostre ossa, è vero che la carenza di vitamina D è preoccupante soprattutto per quanto riguarda gli effetti negativi che si possono verificare a lungo termine sulle nostre strutture scheletriche. Ma allora la vitamina D dove si trova? Come facciamo a fare scorta?  

La carenza di vitamina D non avviene all'improvviso. Ma spesso può dipendere da nostri errati comportamenti. La questione fondamentale è capire: la vitamina D dove si trova? La fonte principale per mettere da parte vitamina D buona per la nostra salute è il sole. Ma da studi recenti è proprio la scarsa esposizione al sole, l'impossibilità di poter sfruttare questo naturale stimolatore di vitamina D a determinare una sostanziale carenza di vitamina D nella nostra popolazione. E la cosa comincia ad aggravarsi persino tra i giovani. Grazie a questa condizione la carenza di questa vitamina colpisce circa l’80% delle donne over 70 e il 50% degli adulti e i suoi valori sono a rischio anche nei giovani.

Per questo conoscere la vera natura di questa vitamina, distinguere tra informazione corretta e falsi miti, sapere come "ricaricarsi" correttamente di vitamina D diventa indispensabile e doveroso. Sono state perciò stilate nuove linee guida da un pool di esperti specialisti nelle questioni di carenze vitaminiche, per fare chiarezza! Le linee guida comprendono informazioni dettagliate per la prevenzione e il trattamento delle carenze di questi ormoni, per tutte le fasce di età. Esiste un problema diffuso di carenza di vitamina D: come affrontarlo? Come ricavare vitamina D nel modo giusto? Perchè non si deve trascurare il fenomeno anche tra i giovani? Come possiamo prevenire disturbi all'apparato scheletrico e a tutte le altre funzioni del nostro organismo?

Ma quindi le linee guida ci aiutano a capire la vitamina D dove si trova? Tra miti e realtà ad esempio c'è da sfatare l'idea che esporsi al sole valga comunque per fare scorta di vitamina D. Niente di più falso. Il sole invernale non è una buona fonte di stimolatori per la vitamina D e se ci mettiamo anche la condizione a rischio dell'inquinamento cittadino il danno è completo, meglio restare a casa. Ma anche chi si è esposto a lungo durante l'estate non è detto che abbia fatto il pieno di vitamina D. Lunghe esposizioni ci daranno un'abbronzatura invidiabile, ma la melanina, la sostanza che determina il colore scuro, agisce da schermo per i raggi ultravioletti, che innescano la produzione della vitamina D. Ma allora la nostra speranza rimane solo la dieta? Non sempre è vero. E’ vero che alcuni alimenti sono una fonte eccezionale di vitamina D. Ma purtroppo sono in pochi a portarli in tavola. Parliamo in particolare del salmone e degli sgombri che andrebbero mangiati almeno tre volte alla settimana. Ma in quante tavole italiane sono presenti questi ingredienti?

A cosa serve la vitamina D

Carenza di vitamina D  

Linee guida vitamina D