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Sei in Oncologia » Rilievo » Cancro: la combinazione di radioterapia e immunoterapia come soluzione efficace
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Una nuova ricerca dimostra che l’unione delle due terapie potrebbe potenziare i trattamenti contro i tumori 

                                                   

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Un team di ricercatori dell’Università di Manchester ha dimostrato che associando la radioterapia e l’immunoterapia i trattamenti contro alcune tipologie di cancro (ovvero quello del seno, della pelle e dell’intestino) potrebbero divenire molto più efficaci. La ricerca è stata pubblicata questa settimana sulla rivista Cancer Research.

 

Più del 50% delle persone malate di cancro vengono trattate con la radioterapia, che uccide le cellule tumorali e aumenta la  capacità del corpo di combattere la malattia.  Ma il suo successo è spesso limitato dalla capacità di alcune cellule tumorali di diventare resistenti al trattamento. 

Queste cellule resistenti continuano sopravvivere e, in alcuni casi, possono portare la formazione di nuovi tumori. Accade, infatti, che alcune cellule tumorali creino una sorta di barriera sulla loro superficie, conosciuta come PD-L1. La funzione di questa barriera consiste nell’ingannare le difese dell’organismo facendo in modo che non vadano a colpire le cellule malate.

 

Dai risultati dello  studio, condotto su modelli murini, è emerso però che l’associazione con l’immunoterapia rafforza il sistema immunitario che riesce così ad eliminare le cellule tumorali sfuggite al trattamento della sola radioterapia. 

 

Sono innumerevoli gli studi eseguiti  circa l’utilizzo delle difese del corpo per il trattamento dei tumori, ma ora sembra che questo risultato possa diventare davvero un grande aiuto per tanti malati. “Stiamo cercando di testare questo studio clinico per vedere quanta differenza potrebbe fare”, commenta il dott. Simon Dovedi dell’Università di Manchester, e membro del Centro di Ricerca del Manchester Cancer.

 

“Circa la metà di tutti i pazienti oncologici ha eseguito la radioterapia ed è stata fondamentale per contribuire a migliorare i tassi di sopravvivenza in modo che oggi uno su due pazienti affetti da cancro sopravvivrà per almeno dieci anni – afferma il dott. Nic Jones, capo medico del Cancer Research – Medici e ricercatori sono costantemente alla ricerca di metodi per migliorare i trattamenti e questo approccio potrebbe aprire le porte a un nuovo modo di pensare alla radioterapia”.

 

Lo studio è stato condotto con il contributo di MedImmune, il braccio globale di ricerca e sviluppo di AstraZeneca. I risultati descritti nel recente studio con il Cancer Research UK sono estremamente incoraggianti”, conclude Robert Wilkinson, direttore di Oncology Research (MedImmune).

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