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aborti spontaneiAborti spontanei e ripetuti, quali sono le cause

Ci sono alcune donne il cui desiderio di maternità contrasta con l'accidentalità frustrante di un aborto spontaneo, ovvero dell'espulsione del feto dal corpo che non sia dovuto a volontaria interruzione di gravidanza. Gli aborti spontanei sono la forma più comune di complicanza della gestazione, un rischio che si aggira normalmente intorno al 15-20%. 

Quando la donna supera il secondo aborto si parla di aborti spontanei ripetuti o di abortività ripetuta, per cui, ai tentativi di avere un bambino corrispondono i problemi nella gravidanza e la sua spontanea e traumatica interruzione. Ma quali sono i fattori di una predisposizione della donna agli aborti spontanei ripetuti?

A monte esistono innanzitutto dei fattori di rischio comune, che sono i precedenti insuccessi nelle gravidanze, l'età della donna in oggetto e il suo peso. A questi si aggiungono dei fattori predisponenti.

I fattori predisponenti di aborti spontanei e ripetuti possono essere vari: genetici (alterazione cromosomica nei prodotti del concepimento); immunologici (il corpo della madre rigetta il feto ritenendolo estraneo a sé, in quanto esso possiede antigeni non riconosciuti); la presenza di una malformazione uterina della madre (utero setto, biconrne, unicorne, delfo, ecc.); fattori di natura endrocrina (come la sindrome dell'ovaio policistico e l'insufficienza luteinica che indica una produzione deficitaria di progesterone); oppure fattori anatomici come la presenza di fibromi o miomi ed endometriosi.

A tutti questi fattori che possono procurare aborti spontanei si aggiungono dei fattori secondari, che magari non riguardano la costituzione della madre nè la sua storia di malattie o disturbi, ma che ne possono condizionare la gestazione fino a causare un'interruzione spontanea: l'alcol e il fumo prima di tutto, ma anche inquinamento ambientale, da quello atmosferico al radioattivo, a quello elettromagnetico (presenza di videoterminali, ripetitori, ecc.).

Sono quindi, riassumendo, moltissime le cause che provocano degli aborti spontanei ricorrenti, così che molto importante per garantire la maternità della madre è la diagnosi del fattore o dei fattori scatenanti. A questo proposito sono tanti gli esami utili: da esami del sangue come la glicemia ai test di funzionalità epatica; dall'ecografia transvaginale pelvica allo screening per trombofilia. Per valutare quali esami fare molto importante sarà l'anamnesi della paziente che soffre di ricorrenza di aborti spontanei, ovvero la sua storia clinica.  

Una volta scoperto cosa causa gli aborti spontanei, è possibile valutare una serie di trattamenti, farmacologici o di intervento: dall'uso di acido folico due mesi prima del concepimento, al cambiamento degli stili di vita (smettere di fumare e bere, perdere peso), all'utilizzo di farmaci come corticosteroidi ed eparina, fino al cerchiaggio cervicale in quelle donne affetta da incompetenza cervicale. 

 

Link utili: 

Aborti spontanei e minacce d'aborto

Aborto spontaneo

Le anomalie della gravidanza

 

 

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