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La sindrome dell’ovaio policistico (Pcos) è tra le prime cause di sterilità femminile o di aborti spontanei durante i primi mesi di gravidanza e colpisce il 10-15% delle donne in età fertile


pcos_figure_1.jpgL’ovaio policistico provoca alterazioni nella produzione di alcuni ormoni, in particolare nella produzione di estrogeni e progesterone, i quali hanno il compito di aiutare le ovaie a liberare gli ovuli. In questo modo risulta molto difficile che le ovaie affette da tale sindrome rilascino ovuli maturi o completamente sviluppati. Gli ovuli rimangono nelle ovaie, formando piccole cisti in questa parte del corpo. Fattore principale della PCOS è la predisposizione genetica che, favorita da fattori esterni come l’essere sovrappeso, un’alimentazione scorretta e scarso movimento, porta alla produzione eccessiva di insulina, che interferisce con gli ormoni sessuali.

I sintomi possono essere diversi e variare da caso a caso. Tra i più comuni sicuramente troviamo l’amenorrea (ovvero l’assenza di ciclo mestruale) o l’oligomenorrea (ciclo mestruale irregolare), sovrappeso, disturbi cardiaci, perdita di capelli e acne. In altri casi la sindrome si presenta asintomatica, tanto che molte donne scoprono di esserne affette solo quando cercano di restare incinte.

Tradizionalmente la sindrome dell’ovaio policistico viene curata con l’assunzione della pillola anticoncezionale. Una soluzione però non è una vera e propria cura: la pillola, infatti, mette a riposo l’ovaio, che così non produce più ormoni androgeni.

Oggi esiste un modo diverso di affrontare la PCOS, che porta a guarire.
Vittorio Unfer è un ginecologo di Roma e Presidente di Sifiog (Società italiana di fitoterapia e integratori in ostetricia e ginecologia) che da anni studia il myo-inositolo, una molecola in grado di combattere questa sindrome: «Il myo-inositolo è una sostanza semplice, simile al glucosio. Si tratta di uno zucchero alcolico che, secondo alcuni studiosi, sarebbe da annoverare tra le molecole primordiali, che hanno dato origine alla vita. È coinvolto nel meccanismo di produzione dell’insulina ed è presente in diversi alimenti, tra cui carne, fegato e vegetali a foglia larga. Con la cottura si riduce, ma chi segue una dieta equilibrata ne assume circa un grammo al giorno». Alle donne affette dalla sindrome dell’ovaio policistico però non basta assumerlo con i cibi!
Nel trattamento delle pazienti con questa molecola, il 50% torna ad ovulare già dopo un mese, nel 70-80% il ciclo mestruale torna ad essere regolare nel giro di 60 giorni. Il myo-inositolo, inoltre, riducendo l’insulina, diminuisce il rischio di ammalarsi di diabete, una malattia a cui le donne affette da PCOS sono 5 volte più soggette.
E per quanto riguarda le controindicazioni? «Il myo-inositolo non è un farmaco vero e proprio, ma una sostanza naturale, prodotta anche dal nostro organismo, che non provoca, quindi, gli eventuali effetti collaterali che si possono avere con un medicinale».

 
 

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