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Mamma ho la lingua color fragola e tanto freddo; rischio scarlattina.

bimbo con scarlattinaTra le malattie infettive pediatriche come il morbillo e la varicella, esiste una terza malattia esantemica che si manifesta sempre con diffusi puntini rossi su tutto il corpo: la scarlattina.

Il responsabile di questa patologia è il batterio Streptococco beta emolitico di gruppo A, che si propaga da paziente a paziente tramite il contatto con la saliva di una persona infettata dalla scarlattina e che generalmente colpisce i bambini di età compresa tra i 3 e i 10 anni.


Sintomi:

La malattia si palesa con forti cefalee accompagnate da febbre, mal di gola con un ingrossamento dei linfonodi laterocervicali e sottomandibolari e vomito. Dopo 12-48 ore inizierà a manifestarsi un diffuso rush cutaneo (puntini rossi che ricoprono completamente la pelle del corpo), che generalmente dura solo pochi giorni e successivamente la pelle ricoperta dall’esantema tende a desquamarsi e ad assomigliare a piccole scaglie.La lingua cambia colore con il progredire della scarlattina, infatti all’inizio apparirà con una patina biancastra  e successivamente assumerà un colore rosso fragola.


Diagnosi

Spesso purtroppo si confondono gli esantemi comparsi sul corpo e causati dal sudore o da altri fattori per la scarlattina, quindi prima di tutto devono essere presenti anche gli altri sintomi tipici della malattia ed è conveniente eseguire un tampone faringeo per verificare la presenza dello streptococco nel malato.


Cura

La cura della scarlattina avviene con la prescrizione di un antibiotico per  alcuni giorni, che aiutano  anche a prevenire una possibile complicanza di questa patologia, la malattia reumatica.

Rispetto alle altre malattie infettive pediatriche per la scarlattina il periodo di isolamento è molto inferiore e già passate le prime 48 ore dall’inizio della cura antibiotica, il bambino può tranquillamente rientrare a scuola.


Purtroppo per evitare di essere contagiati da questa malattia infettiva, l’unica via è evitare il contatto con persone contagiate, perché a tutt’oggi non esiste ancora un vaccino.


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