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"Da consumarsi entro e non oltre"

scadenza alimentiOcchio alla data di scadenza. La dicitura parla chiaro: non si può consumare un prodotto oltre quel giorno obbligatoriamente indicato sull'etichetta del prodotto alimentare. Pena il rischio per la salute, anche molto grave. Ma la data di scadenza è davvero così rigida o ci sono delle eccezioni? Come bisogna comportarsi per evitare inutili sprechi e intossicazioni?

Quando fai la spesa, guardi mai la data di produzione e di scadenza del prodotto? Si tratta di quella data più o meno visibile, più o meno vicina al giorno dell'acquisto, più o meno veritiera, che ogni alimento è obbligato a riportare. Naturalmente l'obbligo riguarda le aziende alimentari produttrici ed è regolato da una serie di normative severe e imprescindibili. D'altrocanto il problema della data di scadenza si gioca tra regole conservative e pratiche più o meno corrette dei consumatori. Quanti hanno osato mangiare una mozzarella il giorno dopo la data di scadenza? Quanti, senza nemmeno accorgersene, hanno conservato nel proprio frigo frutta o verdura ben aldilà del consentito? A parte casi estremi, nessuno ha mai avuto grandi problemi per una mozzarella scaduta da un giorno! Ma ciò non giustifica il disinteresse da parte di molti consumatori nel controllo e nel rispetto del limite indicato da quella data entro la quale un alimento è igienicamente idoneo al consumo. Sempre se mantenuto nelle corrette condizioni di conservazione, un alimento quindi può essere consumato "entro e non oltre" la data di scadenza. La data deve riportare nell'ordine: il giorno, il mese ed eventualmente l'anno di scadenza. Sulla confezione devono essere inoltre riportate le condizioni di conservazione ed eventualmente la temperatura in funzione della quale è stato determinato il periodo di validità. Essa viene riportata obbligatoriamente sugli imballaggi alimentari dei prodotti preconfezionati rapidamente deperibili. Indica che oltre quella data l'alimento può costituire un pericolo per la salute a causa della proliferazione batterica. Per legge è vietata la vendita dei prodotti che riportano la data di scadenza a partire dal giorno successivo a quello indicato sulla confezione. Se vuoi saperne di più leggi la scadenza dei prodotti alimentari. Ma se si presentasse l'occasione, come dobbiamo comportarci di fronte ad un cibo scaduto? E' davvero così pericoloso mangiare qualcosa oltre la data di scadenza? E' meglio essere cauti a priori o si possono fare delle eccezioni? La prima distinzione da fare è tra diciture. Su alcuni prodotti potremmo trovare la scritta "da consumarsi preferibilmente entro", una data indicativa e più flessibile che consiglia di consumare in tempo il prodotto, ma suggerisce che per un certo periodo di tempo oltre la data non c'è pericolo per la salute. Diverso è il caso del "da consumarsi entro", come per i prodotti freschi le cui conseguenze potrebbero essere anche molto serie. Indipendentemente da tutto esiste uno strumento molto utile su cui possiamo contare per intuire il pericolo: il nostro naso! Se la confezione appare gonfia e quando la apriamo il contenuto mostra un colore diverso da quello che dovrebbe avere, se ci sono segni di muffa o cattivi odori, conviene evitare di mangiare quel cibo e buttarlo via. Un'altra precauzione per evitare di essere soggetti a rischi è di evitare di consumare alimenti crudi se passati. Con la cottura infatti si sterilizza tutto.

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