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Tecnica usata per modificare e curare i processi mentali che alterano la realtà
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La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è una psicoterapia molto diffusa che cura disturbi dell’umore e dell’ansia. Sviluppata da A.T. Beck negli anni ’60, la CTB modifica i pensieri devianti che sono causa di reazioni emotive comportamentali problematiche.


 

 

 

 

 

Il principio su cui si basa la CTB è che i problemi che vive il paziente non sono causati da situazioni vere e proprie, ma da come i pensieri le percepiscono, influenzando di conseguenza sentimenti ed azioni. L’origine dei problemi è il modo distorto di in cui si percepisce la realtà, che influenza in negativo umore e  comportamento. 

 

La psicoterapia cognitivo-comportamentale aiuta i pazienti a riconoscere i pensieri ricorrenti e gli schemi di ragionamento e interpretazione della realtà, sostituendoli  con convinzioni più realistiche.

Il Dott. Jennifer Selvaggio, Consulente Psicologo Clinico dal Kings College di Londra spiega che:” I ragionamenti emozionali sono errori molto comuni tra le persone, ci si convince di una cosa non perché sia vera ma perché si percepisce come tale”. 

Tutte le emozioni che si vivono sono impulsi che provengono dal cervello, istinti primitivi come la paura si trovano in una zona definita sistema limbico, in cui è inclusa l’amigdala la regione in cui si elaborano le emozioni, e l’ippocampo la zona in cui si rivivono gli eventi traumatici. Attraverso scansioni cerebrali, è stato dimostrato che dopo una terapia CBT l’iperattività verificatasi in queste zone torna normale. La  psicoterapia cognitivo- comportamentale, risulta una cura, nei casi di depressione e disturbi d’ansia, efficace come l’utilizzo degli psicofarmaci e con effetti molto più utili contro le ricadute.

La CTB interviene in due fasi: la prima in cui si riconoscono e si evidenziano i pensieri che si associano alle emozioni negative, come ansia, paura, dolore. La seconda, in cui si cercano le soluzioni per modificare i pensieri rendendoli più costruttivi fino a modificare l’esperienza emotiva che provoca dolore.

Il terapeuta lavora insieme al paziente concordando strategie per la risoluzione dei problemi, analizzando i meccanismi di pensiero devianti che alterano la percezione della realtà.

La terapia  ha una durata breve solitamente dai 4 ai 12 mesi, nei casi più gravi che necessitano di tempi più lunghi sono associati psicofarmaci e altri trattamenti.

APC.IT 

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