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Paracetamolo uno dei principi attivi più diffusi nei farmaci ad azione analgesica e antipiretica 

 

 

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Sintetizzato nel 1878 ma usato come farmaco dal 1949, è l’unico analgesico che si può utilizzare in gravidanza senza pericolo per il feto.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il paracetamolo è un medicinale largamente utilizzato,  che si trova in vendita come farmaco da banco. È usato come analgesico  per alleviare i dolori come mal di testa e mal di denti e come antipiretico per combattere il raffreddore e controllare la febbre. Le sue caratteristiche analgesiche ed antipiretiche sono attribuite all’effetto che ha sui centri nervosi del dolore e della termoregolazione. In commercio  si trova sotto forma di sciroppo, di gocce, in compresse, anche effervescenti, in bustine e supposte. Il farmaco può essere usato con cautela da chi soffre di problemi di fegato o renali.

Sono rari gli effetti collaterali, che si manifestano con eruzioni cutanee e l’abbassamento della pressione sanguigna. Può interagire con alcuni farmaci, tra cui quelli per curare il cancro e l’epilessia. 

Bambini: Diversamente dai medicinali a base di acido acetilsalicilico, il paracetamolo può essere somministrato ai bambini che hanno più di due mesi per curare la febbre o il dolore. 

Gravidanza: Il medicinale  può essere usato in gravidanza, sempre dopo conferma da parte del ginecologo, poiché non influisce sulla chiusura del dotto arterioso fetale come fanno i FANS, farmaci anti-infiammatori non steroidei. Non si sono verificati casi in cui l’utilizzo del paracetamolo in dosi consigliate possa aumentare i rischi di malattie nel feto. Uno studio recente ha però evidenziato che assumere quotidianamente o quasi paracetamolo nella seconda metà della gravidanza, farebbe aumentare leggermente il rischio di dispnea o asma nei bambini appena nati, tuttavia la malattia potrebbe essere collegata ad un disturbo della madre, e non essere diretta conseguenza dell’uso del farmaco. 

Allattamento: Per quanto riguarda l’allattamento, il paracetamolo si diffonde in minima parte nel latte della madre e quindi non comporta rischi per il neonato.

Dosaggio: Si consiglia comunque di usarne sempre piccole quantità e per periodi brevi. In generale la dose massima consigliata al giorno è di 3 grammi, bisogna fare attenzione perché il paracetamolo è presente combinato con altri principi attivi in diversi farmaci.

Nel complesso il paracetamolo è ritenuto dai dottori il miglior analgesico da prendere in gravidanza, poiché non rappresenta alcun pericolo per il cervello del feto in via di sviluppo; uno studio riguardante i bambini di madri che hanno assunto il paracetamolo durante la gravidanza ha dimostrato che non sono stati registrati effetti negativi sullo sviluppo né sul QI. 

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