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Sei in Endocrinologia » Rilievo » La tiroidectomia potrebbe portare una carenza di vitamina D
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Bassi livelli di vitamina D sono stati trovati tra i pazienti che hanno subito l’asportazione della tiroide

 

 

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 I pazienti che si sottopongono ad una tiroidectomia rischiano un’insuffucienza di vitamina D e di conseguenza una riduzione dei livelli di calcio nel sangue. E’quanto afferma un recente studio condotto a Detroit dai ricercatori dell’Henry Ford Hospital, i cui risultati completi  sono stati presentati alla riunione annuale dell’American Academy of Otolaryngology-Head and Neck Surgery (AAO-HNS) nella città di Orlando

 

«Il problema della carenza di vitamina D nei pazienti che si sottopongono a chirurgia della tiroide può potenzialmente influenzare sia la cura delle ghiandole paratiroidi durante l’intervento chirurgico che la gestione di calcio in seguito», commenta il dott. Hamad Chaudhary, del Department of Otolaryngology-Head & Neck Surgery  presso l’Henry Ford e autore senior dello studio .

 

L’asportazione della tiroide si esegue solo in casi estremi: tumore, gozzo, ipertiroidismo patologico e le donne hanno maggiori probabilità di subire questo intervento rispetto agli uomini.

Negli ultimi dieci anni, la carenza di vitamina D ha ricevuto una grande attenzione per il ruolo che svolge nella formazione di malattie croniche, cardiovascolari e del cancro. Ma il problema più diffuso è l’eccessiva diminuzione dei livelli di calcio nel sangue, che raddoppia il rischio di sviluppare malattie pericolose.

 

«Fornire una supplementazione di vitamina D per questi pazienti prima di un intervento chirurgico è un passo facile ed economico per rendere il tutto più sicuro»,  ha commentato Michael Singer, direttore della Division of Thyroid & Parathyroid Surgery.

 

I ricercatori hanno esaminato i dati di oltre cento pazienti dell’Henry Ford Hospital sottoposti a tiroidectomia nel 2013. Prima di ogni intervento a tutti è stato analizzato il livello di vitamina D, di calcio sierico, calcio ionizzato e i livelli di ormoni paratiroidei. Il 40% dei pazienti presentava una carenza  della vitamina.

 

La vitamina D è prodotta dalla pelle  grazie all'azione della luce solare. Tra i cibi più utili per la sua formazione troviamo alcuni tipi di pesce (aringa, sgombro, sardine), l'olio di fegato di merluzzo e le uova. Solitamente nei Paesi mediterranei la quantità di radiazioni ultraviolette assorbita è  sufficiente a coprire il fabbisogno di vitamina D, mentre coloro che sono meno esposti al sole per condizioni climatiche o abitudini di vita, hanno spesso bisogno di un'integrazione.

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