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Ultime linee guida sulla terapia della psoriasi: la terapia sistemica e la fototerapia

In questa seconda parte dell'articolo vedremo le indicazioni contenute nelle linee guida sulla cura della psoriasi riguardanti il trattamento sistemico e la fototerapia. 

Cura della psoriasi: terapia sistemica
Metotrexato
La somministrazione di questo medicinale in basse dosi è indicata per il trattamento e il controllo di forme di psoriasi grave che non hanno risposto né al trattamenti topico né alla fototerapia.
Dopo la fine del trattamento con questo farmaco, prima del concepimento devono trascorrere 3 mesi per gli uomini e un ciclo ovulatorio per la donna.
Per la sua azione immunosoppressiva, il metotrexato è controindicato per pazienti affetti da malattie infettive. Inoltre il farmaco è teratogeno (puo’causare malformazioni nel feto), quindi è controindicato durante la gravidanza.
Questo farmaco puo’ avere come effetto collaterale l’epatotossicità, cioè la capacità di causare danni al fegato. In rari casi puo’ provocare polmonite con conseguenze letali.
Tra gli altri effetti collaterali ricordiamo leucopenia, trombocitopenia ed anemia macrocitica; per questo è necessario un continuo monitoraggio attraverso specifici test( emocromo e test della funzionalità epatica).
Ciclosporina
Questo farmaco ha nel trattamento della psoriasi moderata e grave un’efficacia paragonabile a quella del metotrexato. Sono comunque da prendere in considerazione le interazioni della ciclosporina con molti altri farmaci.
Acitretina
Si tratta di un retinoide ad uso orale che, somministrato giornalmente con una dose di 25-59 mg, è efficace nel ridurre sia la gravità che l’estensione della psoriasi; allo stesso tempo, questo dosaggio puo’ avere effetti tossici a livello mucocutaneo.
Tra gli effetti collaterali i più frequenti sono perdita dei capelli, desquamazione e secchezza cutanea, caduta dei capelli. 
Si possono riscontrare anche ipertrigliceridemia,congiuntivite, iperostosi scheletrica, erosione della cornea.
Meno frequente un aumentato livello delle transaminasi a cui segue generalmente una regolarizzazione.
Tra le possibili patologie causate dal farmaco troviamo anche l’epatite sintomatica da retinoidi, che in casi molto rari puo’ evolvere in cirrosi epatica.
Infine è importante sapere che l’acitretina è un teratogeno e puo’ esercitare gli effetti negativi propri di questa categoria di farmaci per prolungato periodo di tempo; ecco perché devono trascorrere almeno 3 anni dalla sospensione della terapia con il medicinale prima di concepire o fare donazioni di sangue.
Agenti biologici
Questo tipo di farmaci puo’ avere nella terapia della psoriasi un’efficacia maggiore rispetto a quella dell’acitretina e del metotrexato. La sicurezza di terapie a lungo termine basate sull’utilizzo di questo tipo di medicinali è stata messa in discussione facendo riferimento a possibili gravi effetti collaterali (malattie autoimmuni o tumori). Secondo i dati emersi da studi clinici di lungo periodo il livello di sicurezza di queste terapie è accettabile.
Inibitori del TNF 
Il TNF-alfa è una citochina implicata nei processi infiammatori; alti livelli della proteina sono legati all’insorgenza di lesioni da psoriasi e da artropatia psoriasica.
Ecco perché i farmaci inibitori del TNF-alfa sono utilizzati nel trattamento della psoriasi.
Tra essi, l’etanercept ha particolare efficacia nel ridurre l’infiammazione. L’FDA ha approvato il medicinale sia per il trattamento della psoriasi a placche che per quello dell’artrite psoriasica. 
Studi clinici su adolescenti e bambini affetti da psoriasi a placche del cuoio capelluto hanno mostrato sia l’efficacia che la tollerabilità dell’etanercept. L’infliximab è un inibitore endovenoso del TNF; ha anche’esso ricevuto l’approvazione dell’FDA per il trattamento della psoriasi e dell’artrite psoriasica.
Nel 75% dei casi, tre applicazioni del farmaco tramite iniezione portano ad una riduzione del PASI, l’indice numerico in base a cui viene valutata la gravità delle lesioni causate dall’impatto della psoriasi. 
L’adalimumab è un anticorpo approvato come i due precedenti dall’FDA per il trattamento della psoriasi e dell’artrite psoriasica. Uno studio clinico di tipo comparativo sull’azione di  farmaci come acitretina e metotrexato da una parte e adalimumab dall’altra ha mostrato la maggiore efficacia di quest’ultimo.
Il golimumab è un altro inibitore del TNF approvato dall’FDA nella terapia dell’artrite psoriasica.
Il farmaco è somministrato una volta al mese per via sottocutanea.
Effetti collaterali degli inibitori del TNF
Questi farmaci sono controindicati per pazienti interessati da infezioni in corso; prima di iniziare il trattamento è raccomandato un test di screening per esposizione a tubercolosi.
Durante il primo periodo del trattamento a base di questo tipo di farmaci (da 2 a 7 mesi) si possono infatti manifestare malattie infettive gravi: epatiteB, riattivazione della tubercolosi, sepsi batterica.
Allo stesso modo, è sconsigliabile in generale un trattamento con inibitori del TFN in pazienti colpiti da tumore maligno. 
Durante l’assunzione di adalimumab e infliximab è stato riscontrato lo sviluppo di auto-anticorpi e sindromi lupoidi.
Facendo riferimento alla classificazione del rischio dei farmaci assunti durante la gravidanza, gli inibitori del TFN rientrano nella categoria B (nessun rischio evidente).
Anticorpi contro le interleuchine 12 e 23
Le interleuchine sono proteine che regolano l’evoluzione di un processo infiammatorio determinandone i sintomi; le interleuchine (IL)12 e 23 sono direttamente coinvolte nell’infiammazione connessa a psoriasi.
Tra i farmaci che inibiscono le interleuchine 12 e 23 troviamo l’ustekinumab, un anticorpo approvato dall’ FDA per il trattamento della psoriasi. Uno studio clinico ha messo in evidenza l’efficacia dell’anticorpo: nei pazienti sottoposti al trattamento è stato riscontrato un netto miglioramento del punteggio PASI. Tuttavia, durante lo stesso test si sono manifestati gravi effetti collaterali nel 2% dei pazienti sottoposti a trattamento con ustekinumab.
Il briakinumab è un inibitore delle IL 12/23 ancora in fase di sperimentazione. Test clinici hanno mostrato la sua efficacia, superiore a quella di etanercept e metotrexato nella terapia della psoriasi moderata e grave.
 
Cura della psoriasi: raccomandazioni sulla scelta dei farmaci
Generalmente, il trattamento di prima linea per psoriasi lieve o moderata è quello a base di corticosteroidi topici. La fototerapia è indicata nei casi in cui la psoriasi è estesa in modo particolare o non risponde ai trattamenti topici. Il trattamento sistemico trova applicazione nelle forme di psoriasi da moderata a grave o nell’artrite psoriasica.

Cura della psoriasi: fototerapia 
Questo trattamento è particolarmente indicato se la malattia si manifesta in modo esteso o non risponde alla terapia topica. 
La fototerapia UVB a banda stretta ha una maggiore efficacia rispetto a quella a banda larga. 
Il laser a eccimeri è efficace e sicuro quando la psoriasi è localizzata. 
L’utilizzo del trattamento per questa tipologia di psoriasi è stato approvato dalla FDA (Food and Drug Administration).


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