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gigantomastia e crescita del senoCrescita del seno: il caso della gigantomastia

Che cos’é la Gigantomastia? La Gigantomastia è un'ipertrofia mammaria di dimensioni notevoli, in cui la crescita del seno anomala è associata in generale ad alterazioni patologiche della ghiandola e dei tessuti di sostegno. La gravità della sintomatologia varia in base alla crescita del seno, al tipo di mammella ed alle sue dimensioni.

Nei casi di obesità l’ipersviluppo mammario è conseguente all’aumento della componente adiposa ed è proporzionale alle dimensioni globali del soggetto. L’ipermastia vera, invece, è caratterizzata da un aumento di dimensioni della mammella, e di una crescita del seno sproporzionata rispetto alle dimensioni del tronco. Talvolta si manifesta in maniera asimmetrica nei due lati.
L’età delle pazienti varia dall’adolescenza alla post-menopausa. Nei soggetti più giovani, la crescita del seno anomala è detta “ipertrofia mammaria delle vergini”, ed è sempre presente una condizione di mastopatia fibrosa. Negli adulti è più frequente la mastopatia fibroso-cistica.

Quali sono i disturbi più frequenti?
La mammella pesante, pendula, spesso diventa una fonte di dolore cronico e di disagio quando è sottoposta ai ritmi del ciclo mestruale. Può essere presente una mastite cronica. L’effetto della aumentato peso nella crescita del seno si ripercuote sull’apparato scheletrico (“incurvamento del tamburino” ): i sintomi includono importanti strappi al collo, cefalee, spalle doloranti, dolore in regione lombosacrale, profondi solchi del cinto mammario e intenso fastidio della porzione toracica della colonna vertebrale. Si possono verificare anche problemi, che possono comportare cifosi ed artrosi della colonna cervicale. Si accompagna alla cifosi, in genere, un addome prominente.
           
Nei solchi sottomammari, a causa della persistente umidità, possono insorgere intertrigine ed altri problemi dermatologici. Nei casi più gravi può manifestarsi “la sindrome del processo coracoideo”. Le donne colpite da questa sindrome spesso lamentano parestesia del quinto dito dovuta all’intrappolamento del nervo ulnare. Quest’ultimo è apparentemente causato dalla pressione esercitata dalle mammelle, che spingono all’esterno le scapole spostando verso il basso il processo coracoideo e, facendo contrarre il muscolo piccolo pettorale, provocando così l’intrappolamento della branca inferiore del plesso brachiale. Si aggiunge la pressione del cinto mammario, che, intensificando la compressione del processo coracoideo, contribuisce all’aggravamento dei sintomi.

Quali sono i disagi che quotidianamente affrontano le donne portatrici di gigantomastia?

Le donne con macromastia (ovvero crescita di seno ipertrofico) spesso si rendono conto del fatto che le loro attività quotidiane sono ostacolate e ridotte e si sentono, inoltre, limitate nelle attività sportive. I soggetti possono percepirsi più pesanti di quanto realmente siano ed avere difficoltà nel procurarsi capi di abbigliamento adatti alla loro figura. Molte pazienti sono imbarazzate dell’aspetto e dai commenti inerenti le loro mammelle. Le pazienti più giovani in particolare sono consapevoli del disagio che coinvolge anche la sfera sociale. La correzione per queste pazienti può essere particolarmente impegnativa. Studi psicologici di gruppo di pazienti adolescenti con mammelle voluminose hanno evidenziato che le ragazze non associano la crescita del loro seno all’immagine del corpo ma considerano le mammelle ostacoli esterni ed impedimenti. (Goin, 1977).

Che relazioni si hanno con il tumore della mammella?
Alcune pazienti con macromastia hanno precedenti familiari per tumore mammario. La valutazione di tumefazioni e masse solide è difficoltosa in caso di mammelle ipertrofiche. La plastica di riduzione mammaria può spesso essere di ausilio in questo sottogruppo di pazienti ad alto rischio dal momento che l’indagine mammografica della parte ghiandolare della mammella di una paziente giovane può presentare limitazioni diagnostiche, quanto una buona autopalpazione manuale, che risulta particolarmente difficile nella mammella ipertrofica.

Quale è il rimedio?
Sottoporsi ad un intervento chirurgico di mastoplastica riduttiva.
La maggior parte delle pazienti che richiedono un intervento di plastica riduttiva della mammella hanno attentamente vagliato la loro decisione prima di rivolgersi al chirurgo plastico. Sebbene la maggioranza delle donne si indirizzino verso la chirurgia per sensazione di dolore e disagio fisico, non v’è dubbio che anche esigenze estetiche sulla crescita del seno, pur inconsce, abbiano un’importanza nella scelta, che sarà quindi determinata da fattori di ordine fisico e psicologico.
La plastica di riduzione mammaria bilaterale è in genere risolutiva; pur tuttavia nei casi più inveterati, se a seguito dell’intervento non si ha un significativo miglioramento dei sintomi, è consigliata una rieducazione motoria mediante fisioterapia.
 
                                                                                                              
Articolo a cura del Dott. Luca Piovano
Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica
Libero Professionista – Roma
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Altri link:
Gigantomastia su Wiki

 

 

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