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Sintomi AlzheimerQuali sono i primi sintomi dell'Alzheimer e come aiutare il malato

Il morbo di Alzheimer è una malattia neurologica sempre più attuale in una società che invecchia, come la nostra. Come si fa a riconoscere i primi sintomi della malattia? Ci sono dei test per diagnosticare l'Alzheimer prima che la malattia degeneri in demenza? Cosa si può fare sul piano della prevenzione e quali sono le nuove terapie?

Il morbo di Alzheimer è un processo degenerativo delle cellule celebrali, caratterizzato da perdita neuronale, placche e grovigli neurofibrillari.

Le cause della malattia non sono del tutto chiare: ciò che si sa è che nel cervello del soggetto affetto dall'Alzheimer si formano dei depositi anomali di proteina amiloide che interferiscono con i grovigli neurofibrillari di proteina tau, alterando le capacità cognitive. 


Come a riconoscere i primi sintomi dell'Alzheimer?

Con l'avanzare dell'età la memoria può perdere colpi; spesso, però, questa convinzione porta a sottovalutare segnali importanti: l'incapacità a ricordare avvenimenti recenti, ad esempio, o il disorientamento.
Test cognitivi specifici e biomarkers sono utilissimi per attuare una diagnosi precoce. Così pure la Pet, per individuare le placche di proteina amiloide, o la puntura lombare, per individuare disequilibri di proteine amiloide e tau. 



Esistono farmaci efficaci per curare il morbo di Alzheimer?

Gli inibitori della colinesterasi si sono dimostrati farmaci particolarmente efficaci e di facile somministrazione (es. tramite cerotto transdermico). Essi agiscono sia in aiuto della memoria del paziente, sia migliorandone il comportamento. A tale scopo, in presenza di uno stato grave di malattia - con depressione, angoscia, forte agitazione -, si può integrare la terapia con antipsicotici e antidepressivi.
Nuovi farmaci, in grado di frenare la degenerazione celebrale, sono in fase di sperimentazione: è il caso del dimebolin, un neuroprotettore che si sta rivelando utile in tal senso. Ci vorranno però ancora 2-3 anni prima della commercializzazione. 

E' possibile una prevenzione per l'Alzheimer?

Certamente tenere il cervello in allenamento permette di conservare più a lungo la funzionalità delle sinapsi. A riprova di questa teoria i risultati degli esperimenti svolti dal Cner, il S. Raffaele di Milano, l'Istituto nazionale di Neuroscienze e le università di Brescia, Firenze e Milano Bicocca (pubblicati su Neurology).
Un'alimentazione equilibrata, ricca di antiossidanti e che tenga sotto controllo ipertensione e colesterolo, è un altro punto a favore.

 

L'Alzheimer e la mancanza di assistenza. Il ruolo della famiglia.

La mancanza di strutture specializzate nell'assistenza ai malati è di sicuro un handicap nella gestione dell'Alzheimer.
Spesso il malato di Alzheimer è seguito a casa, senza che i suoi familiari abbiano avuto una soddisfacente formazioine per accudirlo al meglio. Con l'avanzare del morbo la situazione può peggiorare: possono verificarsi allucinazioni, episodi di aggressività manifesta, panico e non è detto che il parente sappia intervenire con la dovuta attenzione. Il malato di Alzheimer può avvertire frustrazione, depressione (nel 40% dei casi), deliri di grandezza o paure psicologiche (paura di essere tradito, derubato, ecc.), può gridare o esprimersi in modo incomprensibile e violento.

 

Come aiutare un familiare colpito dall'Alzheimer?

Farsi aiutare per aiutare. Molto spesso la malattia di un familiare si riflette sull'intero nucleo: è bene chiedere aiuto, comprendere come aiutare il nostro caro. L'Alzheimer può comportare disorientamento, agitazione, aggressività: i farmaci sono un valido supporto, ma i malati di Alzheimer richiedono comunque un'attenzione psicologica particolare.

Anche un gesto semplice (come andare al mercato, ricevere visite inattese o fare una doccia) può creare uno scombussolamento nel malato; è bene aiutarlo a comprendere la situazione, rassicurarlo dell'ambiente in cui si trova, parlargli lentamente con un tono di voce fermo e pacato. Molte associazioniad hoc possono aiutare i parenti nel difficile compito dell'assistenza (caregiver).

 

Ecco alcuni indirizzi utili

http://www.alzheimer-aima.it/
(L'Associazione Italiana Malattia di Alzheimer offre un Numero Verde dedicato. Le sedi in tutta Italia)

http://www.alzheimer.it/
(Il sito della Federazione Alzheimer Italia e l'iniziativa "Pronto Alzheimer")

http://www.alzheimeruniti.it/
(Onlus che fornisce un'utile guida per affrontare la malattia: le fasi, gli aiuti pubblici, i Centri U.V.A., Unità Valutative dell'Alzheimer)

 

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