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L'aprassia. Una ricerca italiana per la valutazione di questo disturbo post ictus

Si comincia a fare chiarezza sulle ragioni dell’aprassia, un frequente disturbo post ictus legato ad un danneggiamento dell’emisfero celebrale sinistro (dove è presente nel 50% dei casi) e raramente nel destro. Uno studio italiano, pubblicato su Current Biology e realizzato da ricercatori dell'Irccs Fondazione Santa Lucia e dell'università La Sapienza di Roma, dimostra che le difficoltà che presentano i pazienti non derivano dall'incapacità di riconoscere e ripetere dall’osservazione azioni altrui, ma anche dall’inferenza tramite l’ascolto (come per un applauso o il rumore di passi).

L'aprassia può colpire in maniera selettiva una determinata parte del corpo.
Colpendo gli arti ostacola la comprensione dei passi; interessando la bocca impedisce la percezione del lancio di un bacio.

Lo studio ha permesso di identificare le regioni cerebrali implicate in questi disturbi.
Se la lesione è localizzata in area parietale si manifestano difficoltà soltanto nella comprensione di suoni legati ad azioni degli arti; se è l’area frontale ad essere coinvolta, le difficoltà coinvolgono anche i suoni della bocca.

La speranza è che queste scoperte possono migliorare le tecniche di riabilitazione per l'aprassia e l'ictus.

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