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A quando il testamento biologico?

testamento biologico in ItaliaUna legge che regoli la possibilità di definire le proprie volontà anticipate in caso di trattamenti terapeutici? E' possibile e doveroso. E' ciò che si sta cercando di fare anche in Italia, ma con difficoltà. Riconoscere la validità del testamento biologico è una questione legale ma anche di opinioni. Infatti dove la legge rallenta l'opinione pubblica si attiva con iniziative popolari. Come il Network che raccoglie le opinioni sul testamento biologico.

  

Quando la legge è latitante, l'opinione pubblica ci mette una pezza. E' ciò che sta accadendo con la lunga ed estenuante faccenda del testamento biologico. Una legge ci vorrebbe proprio. Qualcosa che riconosca, o pure no, la possibilità per tutti, o comunque di chi ha già le idee chiare, di decidere cosa fare in caso di malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti; malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione. Di fronte alle lacune legislative o la lentezza della diplomazia l'opinione pubblica è stanca di attendere e fa da sè. E' infatti on line dal 5 maggio scorso un sito internet che raccoglie le volontà e le idee del popolo sulla faccenda "testamento biologico".

Si chiama LaMiaScelta.it ed è un Network dove dare il proprio contributo di idee in tempo reale. Un tentativo che non potrà rimanere inascoltato e sarà fonte di idee. E se la decisione non può essere presa ora, quando si sta bene e si è in grado di capire, allora quando si dovrebbe prendere? Ed è poi così normale che se in condizioni di incoscienza debbano essere altre persone, sicuramente care, ma che forse non utilizzano il nostro stesso metro di giudizio, a poter decidere di continuare cure spesso inutili? Certo, si potrebbe ribattere che non si può mai considerare con assoluta certezza cosa una persona potrebbe pensare nel momento in cui si trovasse in coma o in qualsiasi circostanza di inconsapevolezza e di rischio per la propria sopravvivenza. Magari vorrebbe rimanere attaccata a quella macchina nonostante abbia firmato un testamento biologico che lo nega, magari non vorrebbe mai che qualcuno lo separasse dalla sua vita. Ma ci sarebbe sempre il problema che non riuscirebbe a comunicare le sue intenzioni a chi di dovere.

Insomma, la situazione non è nè chiara nè semplice. Anche perché spesso si mettono in campo argomenti dei più disparati ed eterogenei come la donazione degli organi, l'accanimento terapeutico, la terapia del dolore, che spesso per il nostro ordinamento giuridico hanno realtà diverse. L'unico articolo su cui la nostra Costituzione parla chiaro è L'articolo 32 della che stabilisce: "nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge". Un tentativo di testamento sulle proprie volontà anticipate di trattamento era stata fatta proprio dal Ministero della Salute per la donazione degli organi: aveva infatti tentato di introdurre un talloncino da portare con sé dove si dichiara la propria posizione rispetto alla volontà di donare gli organi. Ma che fine hanno fatto questi talloncini? Sono mai stati utilizzati? Hanno ancora valore?

LaMiaScelta.it

Ddl sul testamento biologico

 

 

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