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La soglia del dolore cambia a seconda del sesso?

soglia del doloreSappiamo che la cosiddetta soglia del dolore, ovvero la sensibilità nel percepire il dolore e nel sopportarlo, varia da persona a persona, sebbene esistano molti luoghi comuni che vogliono la donna più forte dell'uomo in questo ambito, ovvero con una soglia del dolore molto alta a cui corrisponde una maggiore facilità di sopportazione rispetto ai maschi.
Ci sono stati molto studi in proposito, e in questo articolo abbiamo preso parziale spunto dal blog Howstuffworks per sintetizzare alcuni punti chiave sulla soglia del dolore, e in particolar modo la domanda delle domande, ovverosia: è vero che le donne sopportano meglio il dolore degli uomini? 

Ed esiste quindi una variazione della soglia del dolore legata al gender?

Una domanda non facile, a cui la risposta più logica è quella per cui le donne hanno una soglia del dolore più bassa degli uomini, dovendo sopportare il dolore più brutto per eccellenza, ovvero la sofferenza del parto. A un uomo potrebbero capitare vari accidenti, ma forse niente sarà mai all'altezza dell'agonia  che una donna vive in sala parto. A tal proposito, è stato stimato che il corpo di una donna subisce alcuni cambiamenti a partire dal terzo trimestre per prepararlo alle doglie.

Soprattutto negli ultimi 18 giorni di gravidanza, la soglia del dolore della quasi mamma si alza grazie a delle sostanze oppioidi che ella produrrà naturalmente e che le faranno avvertire meno dolore anche dopo il parto. Infatti, anche dopo che il bambino è nato, una madre continuerà a dimostrare una tolleranza del dolore superiore rispetto alle donne che non hanno avuto figli, secondo uno studio della University of Western Ontario.

Ma mentre le donne possono sopportare il dolore atroce del parto, gli studi dimostrano che sono più sensibili al dolore degli uomini in senso generale, e che quindi hanno una soglia del dolore più alta, forse perché nel corso della vita una donna sperimenta più dolore fsico di un uomo, ed è quindi più spaventata all'idea del dolore e più prevenuta.

Si consideri il tasso di diffusione di alcune malattie croniche, come l'osteoporosi, che è più presente nelle donne che non negli uomini. Possiamo quindi dire che gli uomini e le donne vivono il dolore in modo fisiologicamente diverso. Quando provano una sensazione dolorosa, gli uomini hanno il coinvolgimento di zone del cervello diverse da quello femminile. Questo di conseguenza porterebbe anche a variazioni della soglia del dolore.

Nel 2003, ricercatori della UCLA hanno scoperto che con il dolore nel cervello maschile si attiva la zona cognitiva, mentre nella donna entra in gioco la parte emozionale. Questo non significa che le donne si lamentano di più, ma di certo spiega la loro maggiore sensibilità o in taluni casi impressionabilità del dolore, ad esempio.

Dimostrata un'effettiva differenza nella soglia del dolore, gli esperti hanno anche pensato a terapie farmacologiche diverse: alcuni antidolorifici funzionano meglio negli uomini rispetto alle donne, ma è anche vero che il campione tipo dei test farmacologici è maschile, per cui dosi e modalità di somministrazione sono studiati sulla soglia di dolore degli uomini.

Un caso lampante è quello della morfina, che non è efficace allo stesso modo tra i due sessi, tanto che le donne ne richiedono almeno il trenta per cento in più per non sentire dolore. Anche qui, a spiegare le diverse risposte ai farmaci entrerebberero in gioco gli oppioidi, che si differenzierebbero per sesso. Tanto da considerare la progettazione  di antidolorifici per lui e per lei, ovvero farmaci su misura.

Link utili: 

Blog Howstuffworks

Che cos'è la terapia del dolore

Soglia del dolore e neurostimolazione

 

 

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