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I ginecologi spiegano l’evoluzione segnata dalla prima terapia orale e richiamano l’attenzione sulla necessità di istituire un Osservatorio sulla malattia
 



L’endometriosi è una malattia ginecologica caratterizzata dalla presenza di endometrio in parti del corpo situate al di fuori della naturale sede dell’utero, come ovaie, intestino retto e legamenti pelvici.
Le pazienti affette da endometriosi sono in Italia circa tre milioni, di cui 300mila solo nel Lazio.
La diagnosi della patologia avviene molto lentamente; inoltre essa si manifesta con fortissimi dolori che accompagnano le mestruazioni, compromettendo la qualità di vita delle pazienti.
Il carattere invalidante dell’endometriosi è accentuato dal fatto che essa costituisce uno dei più importanti e frequenti fattori di infertilità.
La ricerca nel campo della cura del disturbo ha raggiunto un traguardo importante: la messa a punto della prima terapia orale approvata, denominata dienogest dalla molecola su cui si basa.
Si tratta di una molecola “caratterizzata da profili di tollerabilità e sicurezza che ne permettono l’impiego a lungo termine”, come ha spiegato Giorgio Vittori, presidente della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo).
Il progestinico puo’ ridurre sia il dolore che la sintomatologia della patologia.
La nuova terapia inibisce totalmente l’ovulazione, ma solo temporaneamente; in tal modo viene preservata la salute delle ovaie e diviene inoltre possibile evitare in molti casi l’intervento chirurgico.
Come spiega Vittori, un perfezionamento della terapia tale da assicurare alle pazienti anche un miglioramento della qualità di vita deve essere associato a un monitoraggio costante dell’evoluzione della patologia.
Uno degli obiettivi è in questo senso l’istituzione di un Osservatorio sulla patologia con la funzione di ottenere una diagnosi precoce e di divulgare una corretta conoscenza dell’endometriosi.

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