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Sei in GINECOLOGIA » Rilievo » La menorragia: un abbondante e prolungata perdita ematica durante la mestruazione
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I sanguinamenti  anomali del flusso mestruale

 

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 La menorragia è un'anomalia del flusso mestruale che si presenta più lungo del normale. Il sanguinamento, infatti,  può prolungarsi per una settimana fino a dieci giorni e talvolta può  assumere il carattere di un'emorragia (da distinguere dalla metrorragia, che è un'emorragia indipendente dal ciclo ovarico).


 

In genere tali casi di flussi prolungati sono ereditari: nonne e mamme menorragiche trasmetteranno questa caratteristica alle figlie e alle nipoti con buona probabilità. 

Numerose possono essere le cause di questo disturbo come la possibilità di un'infezione,  uno squilibrio ormonale o la presenza di fibromi dell'utero.  Altri fattori possono essere una congestione pelvica, problemi nella coagulazione, patologie tumorali dell'utero o delle ovaie. Inoltre anche le disfunzioni tiroidee possono associarsi a irregolarità mestruali: sebbene siano più comuni l'oligomenorrea e l'amenorrea, si può avere anche una menorragia.

In presenza di questa anomalia del flusso mestruale, solitamente, dopo la visita ginecologica e l’anamnesi, si prescrivono alcuni esami di approfondimento, al fine di comprendere la causa del disturbo. Occorrono un esame emocromocitometrico, un’ecografia e, se necessario, per verificare l’eventuale presenza di anomalie uterine, un’isteroscopia e una biopsia endometriale.

Se il disturbo è  conseguenza di patologie più serie, sarà necessario seguire terapie farmacologiche o chirurgiche, specifiche per la malattia diagnosticata.

Quando invece il flusso abbondante è il risultato di uno squilibrio ormonale, solitamente viene prescritta la pillola anticoncezionale, un vero toccasana per regolarizzare ormoni e ciclo.

Inoltre antinfiammatori non steroidei possono essere utilizzati per calmare i dolori addominali. Esistono anche soluzioni chirurgiche, come l'isterectomia o l'ablazione endometriale (asportazione della mucosa dell’utero) che nell’80% delle pazienti induce un’ingente riduzione della quantità del flusso mestruale. 

Una possibile conseguenza  della menorragia è l’anemia da carenza di ferro. Se le abbondanti perdite hanno influito su alcuni valori ematici, meglio assumere degli integratori specifici, previo consiglio del medico curante.

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