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Come si cura l'osteoporosi in modo diverso
come si cura l'osteoporosi

L'osteoporosi si può prevenire, si può rallentare, si può controllare nei suoi effetti più dannosi. Ma se ne siamo affetti, come si cura l'osteoporosi? Esistono dei farmaci specifici, ma a volte si dimostrano poco efficaci. La scienza non si lascia intimorire e cercando alternative sempre più efficaci a volte fa delle scoperte interessanti: come nel caso del clodronato. 

 
Perchè è così importante parlare di osteoporosi e di come si cura l'osteoporosi? Perchè questa sindrome si sta sempre più diffondendo tra la popolazione mondiale, grazie soprattutto all'allungamento dell'aspettativa di vita. Ma l'origine dell'osteoporosi è talmente complessa che non si possono escludere la diffusione di cattive abitudine e di assenti pratiche preventive.
 
In realtà la causa della manifestazione dell'osteoporosi non è ancora ben chiara. Anche se sono ben noti tutti i suoi effetti collaterali, sintetizzabili con una complessa espressione medica: abbassamento dei valori della densità minerale ossea e deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo. Insomma, le ossa, la nostra struttura portante, si fa sempre più debole, diventando sempre più a rischio di frattura per traumi anche minimi.
 
Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1990 si sono verificate circa 1.700.000 fratture di femore nel mondo; ne sono previste 6.300.000 per il 2050. Cifre da capogiro se si considera che il caso più frequente di frattura, quello di femore appunto, prevede una lunga degenza in ospedale e nel peggiore delle ipotesi anche l'intervento chirurgico; per poi ottenere una qualità di vita di gran lunga ridotta. Per questo, contro un male che sembra inesorabile, è importante intervenire per tempo con la giusta prevenzione e la corretta diagnosi sul come si cura l'osteoporosi.
 
Quando si è colpiti dall'osteoporosi succede che: il normale ciclo di distruzione di tessuto osseo vecchio, di formazione del nuovo osso ed assorbimento dell'osso invecchiato, che nelle sue varie fasi in equilibrio dura circa 90 giorni, si altera, assorbendo più osso di quanto se ne produca di ricambio. Fattori di rischio a parte, l'avvento della demineralizzazione delle ossa nella donna si lega alla menopausa; nell'uomo ad un generale rallentamento della formazione ossea. Insomma le donne ne sono a rischio ed effettivamente ne sono colpite in percentuale molto maggiore rispetto agli uomini. Per questo è fondamentale soprattutto per le donne conoscere come si cura l'osteoporosi, con terapie, farmaci e cure sempre più all'avanguardia. E la ricerca si dimostra continuamente propositiva su questo fronte! 
 
Come si cura l'osteoporosi con bisfosfonati? Su diagnosi medica, e in base alle caratteristiche peculiari del disturbo, le terapie più prescritte per curare l'osteoporosi si orientano su due attività: inibire il riassorbimento osseo o stimolare la formazione di nuovo osso. I bisfosfonati ad esempio sono farmaci che bloccano l'attività degli osteoclasti, le cellule responsabili del riassorbimento osseo. I bisfosfonati sono rapidi ed efficaci, ma hanno una piccola contromisura. Possono essere somministrati per via orale o con iniezioni intramuscolari, è disponibile in formulazioni mensili, settimanali, o giornaliere...ma le donne dimenticano di assumerlo secondo le necessarie disposizioni. L'effetto? 1 donna su 2 abbandona la cura con i bisfosfonati entro i primi dodici mesi; o ancor peggio il principio attivo del farmaco viene mal assorbito, perchè non si bada ad assumerlo trenta minuti prima di qualsiasi alimento, bevanda o farmaco della giornata.  
 
Come si cura l'osteoporosi con clodronato? Esiste un principio attivo che potrebbe risolvere il problema alla radice, proteggendo le donne dai rischi più dannosi dell'osteoporosi. Il principio attivo si chiama clodronato e secondo gli esperti del Centro Osteoporosi, Sezione di Reumatologia dell’Università di Siena ha due vantaggi: con un dosaggio più alto permette una cadenza delle iniezioni dimezzata, ogni 14 giorni; l’assorbimento del principio attivo intramuscolare è pari al 100 per cento ed è sempre il medesimo, al di là delle sostanze ingerite. 
 
 

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