Ultimi articoli

Ultime news

Sei in Farmaci » News » Farmaci gravidanza
E-mail
Attenzione ai farmaci in gravidanza

 Quando si aspetta un bambino è necessario porre ancora più attenzione del solito nell'assunzione dei farmaci, per le possibili conseguenze negative di essi sulla salute del nascituro e della madre.
I neonatologi italiani lanciano un allarme: ben otto donne su dieci assumono medicine in gravidanza e la maggior parte di loro lo fa senza una prescrizione medica. Il paradosso e il pericolo aumentano se si considera che molte future mamme dovrebbero farsi seguire da uno specialista per patologie di cui soffrono e invece non lo fanno.
I medici stimano che circa il 4% dei bimbi che nascono con qualche malformazione dipenda direttamente dai medicinali assunti dalle loro madri in gestazione, particolarmente nel primo trimestre di gravidanza, che è quello più a rischio.
Una recente indagine dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha messo in luce che, nell'arco dei nove messi dell'attesa di un bebè, si arrivano ad assumere anche 20 differenti medicine.
Sono già 40 anni che la comunità scientifica mette in guardia dagli effetti nocivi dei farmaci quando assunti in gravidanza: l'allarme partì dalla scoperta, negli anni Sessanta, che l'ipnotico talidomide provocava gravi malformazioni agli arti dei nascituri. Questo farmaco ha direttamente causato circa 20mila casi di focomelia e altri danni agli apparati cardiovascolare, intestinale, uditivo, genitale e urinario.
Da queste tragiche constatazioni di malattie partì un'era nuova di maggior consapevolezza nella medicina, col fiorire di studi scientifici che precisarono i rischi dell'assunzione dei farmaci in gravidanza e aiutarono a determinare le tappe di sviluppo del feto umano.
Oggi si conoscono diverse sostanze che hanno effetti dannosi sulla salute della mamma e del bambino se assunte in gravidanza, la gravità dei quali dipende anche dal tempo della loro somministrazione in gestazione.
In calce al nostro articolo inseriamo un elenco dei principi attivi potenzialmente nocivi in gravidanza.
Giovanni Serra, direttore dell'unità di Patologia e Terapia Intensiva Neonatale dell'Istituto Gaslini, spiega che dal punto di vista teratogenico, cioè delle gravi ripercussioni dei farmaci sul feto, ci sono tre stadi di sviluppo nel corso della gestazione: il primo che va dalla fecondazione al post-impianto, il secondo che va dalla seconda all'ottava settimana di gestazione e il terzo stadio o periodo fetale.
Se si assume una sostanza teratogena nella prima settimana di gestazione, contraddistinta da numerose divisioni cellulari, l'effetto sull'embrione potrebbe essere letale a causa dell'arresto dello sviluppo. Negli altri casi, aggiunge il professore, le lesioni provocate saranno facilmente riparate grazie alle notevoli capacità rigenerative della cellula uovo in segmentazione.
Dalla seconda settimana di gravidanza in poi si formano gli organi e gli apparati e perciò è molto rischioso assumere farmaci in questa fase che, per Serra, è la più critica ed esposta a fattori esogeni.
Il dottore aggiunge che l'azione teratogena si manifesta con alterazioni strutturali evidenziabili alla nascita, spesso letali per l'embrione. In questa fase ogni organo ha un periodo specifico di vulnerabilità, per cui l'esatto momento dell'esposizione ai farmaci ha un effetto importante sul quadro finale delle malformazioni. E purtroppo la maggior parte delle sostanze teratogene inducono, più che una singola anomalia, sindromi malformative che coinvolgono più organi in quanto c 'è una sovrapposizione dei periodi critici dei singoli organi.
Nell'ultimo e terzo momento dello sviluppo, il periodo fetale, non si rischiano gravi malformazioni esponendosi a medicinali tossici o teratogeni, tuttavia, chiarisce il dott.Serra, l'assunzione di tali sostanze interferisce con i processi di differenziazione funzionale e proliferazione cellulare causando ritardo di crescita, deficit funzionali anche a carico del sistema nervoso centrale e cancerogenesi. Il periodo perinatale è altamente suscettibile alla cancerogenesi per l'alto tasso di replicazione cellulare, la bassa immunocompetenza e l'impossibilità di biotrasformare i farmaci.
Certamente le conseguenze negative sull'embrione dei farmaci in gravidanza cambiano a seconda della dose assunta e in base al loro assorbimento, metabolismo e capacità di alterare le funzioni della placenta.
L'avvertimento a usare con molta cautela le medicine non vale solo per le donne, però: anche i signori uomini devono stare attenti con i farmaci se intendono diventare papà.
Il dott.Serra spiega che, seppure ancora non ci siano certezze scientifiche in materia, ci sono tre possibili fattori di rischio per la fertilità e il feto: i farmaci citostatici possono danneggiare geneticamente lo sperma, la sua maturazione o la spermatogenesi; agenti chimici o farmacologici possono agire tramite lo sperma; i farmaci assunti dall'uomo possono, quindi, produrre agenti tossici con effetti negativi nella fase del concepimento.
In conclusione eccovi una mini-guida sui farmaci in gravidanza:
1)Bisogna considerarli tutti potenzialmente capaci di causare malformazioni al feto,
2)Si deve assumerli solo quando è indispensabile e sempre dietro consiglio e ricetta medica,
3)Esistono farmaci equivalenti per efficacia e, tra essi, bisogna scegliere quelli meno tossici,
4)Tenere in debito conto, per le dosi, le variazioni nella cinetica dei medicinali causate dalle modificazioni anatomo-funzionali della gravidanza, come lo svuotamento gastrico e il trasporto intestinale più lento o l'accumulo dei farmaci liposolubili,
5)Bisogna restringere al massimo il periodo di assunzione,
6)Considerare che il momento di maggior azione teratogena dei farmaci va dalla seconda all'ottava settimana di gravidanza,
7)Non abbassare i livelli di guardia con i fitoterapici, che espongono agli stessi rischi degli altri medicinali,
8)Se proprio si deve ricorrere a rimedi fitoterapici od omeopatici, si possono ridurre i rischi legati all'assunzione di queste sostanze consultando il proprio medico o un consultorio di tossicologia.

Di seguito l'elenco di alcune sostanze che possono danneggiare l'embrione e il feto e i loro effetti:

Inibitori ACE e AT-II recettori antagonisti possono causare anuria
Alcolici possono causare sindrome fetale effetto alcolica
Androgeni possono causare mascolinizzazione
Antimetabolici possono causare malformazioni multiple
Benzodiazepina può causare sindrome ipotonica
Carbamazepina può causare spina bifida e malformazioni multiple
Cocaina può causare CNS, danni intestinali e renali
Cumarina e anticoagulanti possono causare sindrome da curarina
Diethylstilbestrolo può causare displasia vaginale e neoplasma
Radiazioni ionizzanti possono causare microcefalia e leucemia
Overdose di iodina può causare ipotiroidismo reversibile
Lead può causare ritardo nello sviluppo cognitivo
Litio può causare anomalia di Ebstein
Metil mercurio può causare paralisi cerebrale e ritardo mentale
Misoprostolo può causare sequenza di Moebius, riduzione e deficienza degli arti
Penicillamina può causare Cutis laxa
Fenobarbital/primidone in dose anticonvulsiva può causare malformazioni multiple
Fenitoina può causare ritardo mentale, malattie immunologiche e scolorimento della pelle
Bifenile policlorinato può causare disturbi uditivi, CNS, danni cardiovascolari e articolari
Retinoidi possono causare scolorimento dei denti
Tetraciclina (dopo 15 settimane) può causare malformazioni articolari e autismo
Talidomide può causare malformazioni multiple
Trimetadione può causare spina bifida e malformazioni multiple
Acido valproico può causare disturbi visivi nella madre
Vitamina A (>25000 IU/die) può avere effetti teratogeni sul feto

Fonte della tabella: Pregnancy and Lactation 2007- Schaefer, Peters and Miller

Articoli correlati