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i disturbi della tiroideFarmaci per i disturbi della tiroide (ipotiroidismo)

Vediamo quali sono i farmaci più adeguati a curare i disturbi della tiroide a seconda del tipo di disturbo: in questo articolo tratteremo dei farmaci usati per la terapia dell'ipotiroidismo, condizione in cui i livelli di ormone tiroideo prodotti non sono sufficienti e i pazienti necessitano di un trattamento detto sostitutivo.  

Farmaci per i disturbi della tiroide: Ipotiroidismo e Levotiroxina

A iniziare con l'ipotiroidismo, questo è trattabile con la Levotiroxina, un farmaco che si prende in un'unica somministrazione giornaliera e che dopo sei settimane permette un raggiungimento di stabilità della funzionalità tiroidea che si mantiene anche in caso di occasionale dimenticanza. Un livello costante di levotiroxina nel sangue permette di avere ormone tiroideo sufficiente per la conversione periferica della tiroxina biologicamente inattiva (o T4) alla triiodiotironina biologicamente attiva (o T3) a seconda del fabbisogno.

Il dosaggio della levotiroxina è minimo e va studiato a seconda dell'età e delle condizioni fisiche del paziente: in particolare una cautela nel dosaggio va osservata nei pazienti sofferenti di cardiopatie. Nei pazienti anziani o con fattori di rischio per malattie pregresse o con storia di patologie coronariche, la dose può essere dimezzata fino a ridurla a un quarto per poi aumentarla al bisogno. La levotiroxina dev'essere assunta da sola, con un bicchiere d'acqua e prima di colazione. L'ingestione di altri farmaci, ferro o altri alimenti come quelli ricchi di fibre ne può infatti ridurre l'assorbimento. In caso di remissione, essa può essere duratura se la terapia è prolungata: in tal caso i pazienti possono sospendere la cura sotto monitoraggio permenente, per via dell'alto rischio di recidive.

Farmaci per i disturbi della tiroide: Ipotiroidismo e Liotironina

La liotironina viene bene assorbita dall'intestino del paziente adulto e agisce dopo poche ore. Il dosaggio iniziale viene in genere rivisto dopo le prime settimane di trattamento. E' un farmaco sconsigliato come terapia sostitutiva perchè ha assorbimento rapido ma una durata di permanenza minore nel sangue rispetto alla Levotiroxina: per questi motivi si possono determinare delle fluttuazioni marcate dei livelli di LT3.

Farmaci per i disturbi della tiroide: associazione di LT4 e LT3

LT4 e LT3 sono associabili e disponibili già associate: la combinazione dei due farmaci può essere utile nei pazienti con polimorfismo genetico, che determina una ridotta capacità di convertire LT4 in LT3.


Farmaci per i disturbi della tiroide: Casi particolari di Ipotiroidismo

Nell'ipotiroidismo da gravidanza, i medici monitorano la funzionalità tiroidea durante tutta la gestazione, perchè il fabbisogno di LT4 può variare e quindi anche la somministrazione farmacologica. Il controllo ideale è di ogni sei settimane ma possono essere diradati se si ottiene la stabilità di TSH.

Nel coma da mixedema, una forma di ipotiroidismo grave che è tipica dei soggetti anziani e in quelli che hanno disturbi della tiroide cronicizzati perché non sottoposti a trattamento. Le dosi di LT4 in caso di coma da mixedema sono molto elevate oppure si sceglie la terapia di associazione con LT3.

L'ipotiroidismo subclinico secondo una recente ricerca può essere diagnosticato anche in soggetti anziani non affetti da disturbi della tiroide, erronamente. Solo chi presenta valori di TSH maggiori di 10,0 mUI/l possono essere trattati con terapia sostitutiva.

Link utili: 

Ipotiroidismo Wiki

Ipotiroidismo e alimentazione

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Domande & risposte

Buongiorno,volevo dei chiarimenti su una risposta avuta dopo l'analisi fatti da mio figlio di 22 anni di eta. nelle risposte risulta un TSH di 10,4 come mai???
Gentile signore,
il TSH elevato documenta che la tiroide di suo figlio funziona male e cioè il suo ragazzo è affetto da ipotiroidismo. Infatti l'ormone tireotropo (TSH) è l'ormone di stimolo prodotto dall'ipofisi ed aumenta quando la tiroide non produce sufficiente quantità di tiroxina.
Quali ne siano le cause non è possibile dirlo; si rivolga ad un endocrinologo che le prescriverà i necessari accertamenti per scoprirne l'origine e adottare la necessaria terapia.

Cordiali saluti
Dott.ssa Paola Marazziti

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