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Sei in Altre Sezioni » Rilievo » Le donne rischiano maggiormente di contrarre il morbo di Alzheimer rispetto agli uomini
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Questo morbo colpisce più le donne degli uomini, come riscontrato dai dati statistici rilevati dall’Associazione Americana sull’Alzheimer

 

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Secondo un rapporto di recente pubblicazione da parte dall'Associazione Americana sull’Alzheimer, questa malattia ha ripercussioni più pesanti sulle donne che sugli uomini.

 

Le donne hanno molta più probabilità di sviluppare il morbo, e in modo fatale rispetto agli uomini: una donna su sei contrare l’Alzheimer oltre i 65 anni, rispetto a un uomo su undici.

È interessante notare come la metà delle persone affette da Alzheimer non sappia di averlo: "In alcune culture è diffusa l’idea di non contraddire i nostri cari più anziani” spiega Maria Carrillo, vice presidente dell’Associazione Americana sull’Alzheimer, mettendo in luce che una consuetudine tanto banale porta a non diagnosticare la malattia. Gli afro- americani hanno il doppio delle probabilità di contrarre il morbo rispetto ai bianchi non-ispanici, ma meno probabilità che venga diagnosticato.

Recenti ricerche dimostrano che il bilancio sul morbo di Alzheimer sta subendo una veloce ascesa. Temuto principalmente per le sue ripercussioni sulla memoria, questo morbo è letale quanto le malattie cardiache e il cancro, come suggerito da nuove stime.

Le donne inoltre hanno quasi il doppio delle probabilità di contrarre  l’Alzheimer rispetto al cancro al seno e queste stime tendono ad aumentare.

Al momento non esiste alcun trattamento in grado di cambiare il corso della malattia, che è la terza causa di morte in America e la sesta in grado di spesa pubblica, a causa della costante attenzione necessaria ai malati in fase avanzata. È bene però educare quanto più possibile alla sintomatologia di questa malattia, di modo da poterla diagnosticare per tempo e sottoporre il malato alle terapie necessarie. Attualmente i farmaci utilizzati per il trattamento del morbo sono la tacrina e il donepazil, che inibiscono l'enzima che metabolizza l'acetilcolina, rendendo più lento l’avanzamento della malattia.

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